Il pacchetto allargamento e l’entrata in vigore dei dazi alle auto cinesi

28.10.2024
Il pacchetto allargamento e l'entrata in vigore dei dazi alle auto cinesi
Il pacchetto allargamento e l'entrata in vigore dei dazi alle auto cinesi

Si attende un richiamo alla Georgia, la cui adesione all’Unione europea è sempre più in bilico. La Commissione dovrebbe presentare anche rapporto Niinistö sulla preparazione alla difesa del blocco

In cima all’agenda

Allargamento – Mercoledì 30 ottobre la Commissione dovrebbe presentare il Pacchetto allargamento, con cui l’esecutivo fa il punto sullo stato di avanzamento dei vari processi di adesione. In fila per entrare nell’Ue ci sono nove nazioni: Bosnia, Ucraina, Montenegro, Serbia, Moldavia e Turchia, che hanno iniziato in negoziati, poi Georgia, Albania e Macedonia del Nord che hanno ottenuto lo status di candidato. C’è poi alla porta il Kosovo che è un potenziale candidato.

Bacchettata alla Georgia – Si attende un richiamo della Georgia, dopo che Tsibilisi ha dato il via libera a una controversa legge sugli “agenti stranieri” che, secondo i suoi contestatori, mira a colpire le organizzazioni non governative e i media sostenuti dall’Occidente ed è ispirata a provvedimenti simili della Russia di Vladimir Putin.

Nuovo corso? – Proprio ieri i cittadini del Paese sono stati chiamati alle urne per decidere se mantenere al governo Sogno georgiano, il partito che sta facendo scivolare Tbilisi lontana dall’Ue e sempre più vicina a Mosca o se dare fiducia alle forze di opposizione che sognano invece l’Europa, ma sono divise tra loro. I sondaggi prevedono la prima opzione più probabile.

Dazi alle auto cinesi – Giovedì 31 ottobre entrano ufficialmente in vigore i dazi sulle auto elettriche cinesi, voluti dalla Commissione per combattere quella che Bruxelles ritiene sia una concorrenza sleale fondata sugli aiuti di Stati. Le tariffe, che dureranno per quattro anni, porteranno ad aumenti dei costi fino al 36% dei veicoli delle aziende più colpite.

Paesi divisi – L’approvazione finale è arrivata lo scorso 4 ottobre ma in Consiglio Ue è mancata la maggioranza qualificata: 10 Stati membri hanno votato a favore, 5 contro e 12 si sono astenuti e così la decisione finale è stata presa dall’esecutivo. L’Italia era tra i favorevoli, la Germania tra i contrari. Tra Bruxelles e Pechino continuano le trattative per trovare una soluzione, ma non sarà semplice.

Altri temi caldi

Prepararsi alla guerra con Mosca – Mercoledì 30 ottobre dovrebbe anche essere presentato il rapporto Niinistö sulla preparazione, la prontezza e gli strumenti della difesa Ue. A marzo la presidente von der leyen aveva affidato la sua stesura a Sauli Niinistö, ex presidente della Finlandia, Paese che con la Russia condivide 1.340 chilometri di confine. “Per molti versi, la guerra di aggressione contro l’Ucraina ha spento molte illusioni: l’illusione che la pace sia permanente”, aveva detto allora la popolare tedesca.

Seventh time’s the charm? – Oggi, domenica 27 ottobre i bulgari si recheranno alle urne per la settima elezione lampo nell’arco di quattro anni. La Bulgaria, il membro più povero dell’Unione europea e uno dei suoi Stati più corrotti, è afflitta da governi a porte girevoli da quando, nel 2020, le proteste contro la corruzione hanno contribuito a rovesciare una coalizione guidata dal partito di centrodestra Gerb.

Not really – Ma mentre i partiti politici del Paese, ormai divisi, lottano per formare una coalizione stabile e gli elettori diventano sempre più apatici riguardo al risultato. Gli ultimi sondaggi pubblicati suggeriscono ancora lo stesso risultato: nessun vincitore chiaro e nessuna opzione ovvia per una coalizione stabile. L’affluenza alle urne, stimata intorno al 30%, potrebbe essere la più bassa dalla caduta del comunismo.

La nuova Seimas – Anche gli elettori lituani oggi torneranno alle urne per il secondo turno delle legislative. Restano 63 seggi da attribuire sui 141 della Seimas, il Parlamento della Lituania. Al primo turno del 13 ottobre hanno vinto i socialdemocratici, ora all’opposizione, del Ldsp di Vilija Blinkeviciute con il 19,32 per cento e 20 seggi, davanti al partito conservatore al governo Ts-Lkd guidato da Gabrielius Landsbergis con il 18 per cento e 18 seggi.

Medio Oriente – Lunedì 28 ottobre a Barcellona i ministri degli Affari esteri dell’Unione per il Mediterraneo si riuniranno per il nono Forum regionale per discutere su come portare avanti la riforma dell’organizzazione e per affrontare le sfide regionali più urgenti, in particolare l’allarmante situazione in Medio Oriente con la guerra che da Gaza si è estesa al Libano e presto, forse, all’Iran. L’UpM è composta da tutti gli Stati membri dell’Ue e da 16 Paesi del Mediterraneo meridionale e orientale.

Il patrono d’Europa – Giovedì 31 ottobre il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, a Norcia partecipa all’evento di celebrazione del 60esimo anniversario della proclamazione di San Benedetto come patrono d’Europa. Il monaco dell’ora et labora fu scelto dal papa Paolo VI nel 1964 perché, affermò il pontefice, con la sua predicazione “cementò quell’unità spirituale in Europa in forza della quale popoli divisi sul piano linguistico, etnico e culturale avvertirono di costituire l’unico popolo di Dio”

Il post Sunak – I conservatori britannici si apprestano a scegliere il loro nuovo leader dopo la disfatta elettorale di Rishi Sunak. O più probabilmente la loro nuova leader. Gli ultimi sondaggi danno Kemi Badenoch in vantaggio su Robert Jenrick per 55% a 31%, con il 14% di indecisi. Il vincitore sarà annunciato sabato due novembre con i membri dei Tory che hanno tempo fino alle 17 di giovedì prossimo per inviare le loro schede elettorali.

L’era del pragmatismo – Badenoch, figlia di immigrati nigeriani, proviene dalla parte più radicale del partito, anche se poi è riuscita ad ampliare la sua base di sostegno mostrandosi politicamente molto pragmatica. Invece il suo rivale Jenrick, un tempo centrista cameroniano, ha provato al contrario a strizzare l’occhio alla destra concentrando la sua campagna soprattutto sulla lotta all’immigrazione irregolare, tema su cui i Tory hanno ampiamente fallito e che non sembra avere più l’appeal di un tempo.

Parlamento Ue

Settimana ‘verde’ – Per il Parlamento europeo settimana ‘verde’, il che vuol dire che i deputati saranno al lavoro nelle proprie circoscrizioni di elezione. Di conseguenza a Bruxelles non sono in programma lavori in commissioni o gruppi politici ma sono previste alcune missioni all’estero. L’espressione settimana verde deriva dal colore che questa settimana ha sul calendario dei lavori dell’Aula.

La strana coppia per la Biodiversità – Una delegazione della commissione Ambiente del Parlamento europeo parteciperà alla riunione globale delle Nazioni Unite sulla Convenzione sulla Diversità Biologica (Cbd Cop16) che si terrà dal 21 ottobre al primo novembre a Cali, in Colombia. Tra loro Michele Picaro di Fratelli d’Italia e la tedesca Carola Rackete.

Rapporti con l’Uk – Dal 28 al 30 ottobre, una delegazione del Parlamento europeo sarà a Londra per colloqui su come rafforzare la cooperazione Ue-Regno Unito nel campo della sicurezza e della difesa, soprattutto alla luce della guerra in Ucraina. Si discuterà dello sviluppo delle capacità di difesa e le misure per rafforzare la base industriale e tecnologica del settore, lo scambio di informazioni e intelligence e l’equipaggiamento e l’addestramento delle forze armate ucraine.

Diritti sociali in Polonia – Una delegazione della commissione per l’Occupazione e gli affari sociali del Parlamento visiterà la Polonia il 28 e 29 ottobre. La missione ha l’obiettivo di esaminare la situazione sociale e del mercato del lavoro della nazione, l’attuazione della legislazione europea nel settore dell’occupazione e degli affari sociali e l’uso degli strumenti di finanziamento dell’Ue nel Paese.

Commissione europea

Schmit a Roma – Il commissario all’Occupazione, Nicolas Schmit, martedì 29 ottobre a Roma partecipa agli ‘Stati Generali sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro’ alla Camera dei Deputati.

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