Il sindaco di Taranto si dimette: “Inagibilità politica”

29.07.2025 06:25
Il sindaco di Taranto si dimette: "Inagibilità politica"

Crisi politica a Taranto: dimissioni del sindaco Bitetti

Un terremoto politico ha scosso Taranto: il sindaco Piero Bitetti ha rassegnato le dimissioni a soli 50 giorni dalla sua elezione, comunicando nella lettera depositata che si trova in una condizione di “inagibilità politica“. Questa drastica decisione giunge dopo aver ricevuto forti contestazioni da cittadini e associazioni ambientaliste in seguito a un incontro incentrato sul destino dell’ex Ilva. Al termine di questo confronto, che precedeva un Consiglio comunale monotematico programmato per il 30 luglio riguardante l’accordo di decarbonizzazione proposto dal Governo, un gruppo di manifestanti ha bloccato il passaggio del sindaco, lanciando grida di “assassini, assassini”.

Per motivi di sicurezza, Bitetti è stato costretto a rientrare nel Municipio. Il primo cittadino aveva inizialmente mostrato disponibilità a un incontro con altri rappresentanti delle associazioni. “Siamo qui — ha affermato durante l’incontro — per difendere il territorio. Non ho trascorso neppure una notte dal 17 giugno, giorno della mia proclamazione, senza pensare all’ex Ilva”. Le reazioni delle associazioni sono state molto forti. “Difendere il diritto alla vita” è stato il coro unanime delle richieste. La pediatra Annamaria Moschetti, esponente dell’Associazione culturale Pediatri e Peacelink, ha sottolineato che “ci sono dati inconfutabili: un aumento del 50% dei disturbi dello spettro autistico rispetto alla provincia”. A questo punto, il sindaco ha 20 giorni per ritirare le sue dimissioni, riporta Attuale.

La situazione a Taranto rappresenta un capitolo significativo per la politica locale, evidenziando le tensioni tra le istituzioni e la crescente consapevolezza della cittadinanza riguardo ai temi della salute e dell’ambiente. Le richieste delle associazioni ambientaliste, che si sono unite con forza in questa battaglia, dimostrano un cambio di paradigma. Non si tratta più solo di questioni industriali, ma di diritti fondamentali delle persone che abitano nelle zone maggiormente colpite da impatti ambientali.

In questo panorama complesso, le dimissioni di Bitetti potrebbero aprire a nuove dinamiche politiche, ma è fondamentale che chi lo sostituirà prenda in seria considerazione le problematiche evidenziate dalla comunità. Questo evento potrebbe fungere da catalizzatore per un rinnovato impegno delle amministrazioni nel cercare soluzioni che non solo promuovano la decarbonizzazione ma che garantiscano anche la salvaguardia della salute pubblica.

Mentre ci si aspetta l’evoluzione della situazione, sarà interessante osservare come si comporteranno le forze politiche locali e in che modo agiranno per rispondere alle legittime istanze dei cittadini. Taranto, simbolo di una lotta per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, continuerà a essere al centro delle attenzioni, con la speranza di un futuro migliore per la salute e per l’ambiente.

In sintesi, la crisi che ha colpito Taranto è emblematicamente rappresentativa di una battaglia più grande e complessa. La necessità di bilanciare il progresso industriale con la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini è una sfida non solo per Taranto, ma per molte altre città italiane e europee. Il percorso verso una sostenibilità condivisa è appena iniziato e richiede il coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate.

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