Israele oscura Al-Jazeera, il colosso arabo dei media accusato di essere “la voce di ogni terrorismo”

06.05.2024
Israele oscura Al-Jazeera, il colosso arabo dei media accusato di essere "la voce di ogni terrorismo"
Israele oscura Al-Jazeera, il colosso arabo dei media accusato di essere "la voce di ogni terrorismo"

Dal 7 ottobre l’emittente è stata una delle poche testate internazionali a restare a Gaza per raccontare il conflitto fornendo spesso una narrazione alternativa a quella di Israele, che la accusa di svolgere un ruolo attivo nella propaganda di Hamas

Era un obiettivo perseguito e programmato da tempo, e ora il governo israeliano è passato all’azione. Da oggi, in Israele, ci sarà una voce giornalistica in meno. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato domenica 5 maggio la chiusura dell’emittente del Qatar al Jazeera, definita un “canale terroristico”. “Il mio governo ha deciso all’unanimità: il canale di incitamento Al Jazeera chiuderà in Israele”, ha scritto il primo ministro in un post.

La decisione era stata preceduta dall’approvazione, ad inizio aprile, di una legge legge che conferisce al primo ministro e al ministro delle Comunicazioni l’autorità per ordinare la chiusura di media stranieri ritenuti un pericolo per la sicurezza nazionale. Legge rivolta primariamente contro Al Jazeera, accusata non solo di fare propaganda per la causa palestinese, ma di essere fondamentalmente un’estensione della voce di Hamas. 

La tensione tra l’emittente qatariota e il governo di Tel Aviv si è acuita dal 7 ottobre ma ha radici più lontane. Nel 2022, la presunta l’uccisione della reporter palestinese-americana Shireen Abu Akleh da parte delle forze israeliane ha causato un forte inasprimento dei rapporti.

Secondo una ricostruzione della Cnn, confermata dalla testimonianza di 8 testimoni oculari e da esperti forensi, ad uccidere la giovane giornalista non sarebbe stato un proiettile vagante ma un attacco mirato dell’esercito israeliano. 

“Le nostre disposizioni entreranno in vigore immediatamente”, ha affermato il ministro delle Comunicazioni  Shlomo Karhi al Times of Israel. “È passato troppo tempo e ci sono stati troppi impedimenti legali inutili per fermare finalmente la macchina ben oleata di istigazione di Al-Jazeera, che nuoce alla sicurezza dello Stato. La propaganda di Hamas, coloro che istigano contro Israele, che danneggiano le sicurezza di Israele e dei soldati delle Idf, non trasmetteranno più da Israele e saranno sequestrate le attrezzature”, ha proseguito il ministro condividendo su “X” un video che mostra il sequestro negli uffici dell’emittente.

La rete è stata una delle poche a raccontare la guerra a Gaza sul campo

Dall’inizio del conflitto ai media stranieri è stato impedito l’accesso a Gaza e Al-Jazeera è stata ed è una delle poche emittenti internazionali ad essere rimasta a mostrare le immagini della drammatica distruzione della Striscia. Dal 7 ottobre, ha rappresentato la principale narrazione alternativa a quella operata da Israele. La decisione di “spegnere” la sua voce è stata definita dall’emittente stessa “una mossa ingannevole e diffamatoria”, volta a “mettere a tacere le voci critiche e a prendere di mira i media arabi”, in violazione “dei diritti umani e del diritto fondamentale all’accesso alle informazioni”.

“Ironia della sorte, mentre il mondo celebrava la Giornata mondiale della libertà di stampa, il governo israeliano ha chiuso gli uffici di Al Jazeera – si legge in un comunicato – impedendo al pubblico di accedere ai suoi contenuti, ignorando i fondamenti universalmente riconosciuti della libertà di espressione”.

Contro la chiusura del network hanno espresso dure critiche diversi gruppi tra cui l’Associazione per i diritti civili in Israele (Acri) e le stesse Nazioni Unite: “Un media libero e indipendente è essenziale per garantire trasparenza e responsabilità. Ora, ancora di più, date le rigide restrizioni sui reportage da Gaza”, ha scritto l’ufficio per i diritti umani dell’Onu esortando il governo israeliano a revocare il divieto. La chiusura della rete arriva parallelamente alla decisione di Israele di evacuare i civili da Rafah, dopo settimane di pressioni internazionali affinché non si procedesse con un’operazione armata di terra che appare ora imminente.

Cos’è davvero Al Jazeera

Al-Jazeera è nata nel 1996 ed è apertamente finanziata dal Qatar, Paese non democratico della quale è stata più volte accusata di fare gli interessi politici. Negli anni l’emittente è stata accusata dall’Occidente di prestarsi alle ambizioni di vari movimenti islamisti e talvolta terroristi. E, tuttavia, nel tempo si è guadagnata una fortissima credibilità a livello internazionale rispondendo a standard giornalistici molto elevati confermati anche dalla vittoria di diversi premi internazionali.

Insomma, Al-Jazeera non è una cosa sola. In primis, va sottolineato come esistano due canali, uno in lingua araba e uno in inglese, che pur formalmente rispondendo alla stessa linea editoriale, utilizzano spesso toni e approcci differenti. Se Al-Jazeera è stata spesso additata di partigianeria nei confronti di alcune istanze del mondo arabo, un’altra parte dell’opinione pubblica mondiale la ritiene libera dai condizionamenti occidentali. 

Fonte: Today

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