Un giudice statunitense ha decretato la liberazione di Mahmoud Khalil, noto attivista palestinese e ex studente della Columbia, che era stato arrestato a marzo e detenuto in assenza di accuse formali. Inizialmente, le autorità federali avevano mosso contro di lui accuse relative alla partecipazione a manifestazioni considerate favorevoli a Hamas, successivamente anche per aver omesso dettagli significativi nella propria richiesta di green card, il documento per il soggiorno permanente negli Stati Uniti. Le motivazioni della sua detenzione si erano poi basate sul richiamo a una vecchia normativa che consente l’espulsione se una persona è ritenuta potenzialmente capace di compromettere la politica estera americana, riporta Attuale.
La detenzione di Khalil aveva già sollevato preoccupazioni riguardo alla sua costituzionalità, generando mobilitazioni di protesta. Recentemente, il giudice ha stabilito che Khalil non rappresenta un pericolo per la comunità e non sussiste il rischio di fuga, permettendogli di attendere il processo per un’eventuale espulsione in libertà. Khalil, originario della Siria da genitori palestinesi, è stato un protagonista attivo nelle manifestazioni di grande rilevanza organizzate a Columbia all’inizio dell’anno, richiedendo il rispetto dei diritti del popolo palestinese.