Il World Economic Forum: l’economia globale ha superato i timori di stagnazione. Il caso della Russia
L’economia è resiliente e ha superato i timori di stagflazione e recessione globale, l’inflazione è scesa dal picco della metà del 2022 e l’aumento dell’occupazione e dei salari si è tenuta stabile. È quanto emerge dal World Economic Outlook presentato a Washington in apertura degli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. È un’economia tuttavia che pur avendo mostrato una “inattese resilienza” dinanzi al “significativo aumento dei tassi di interesse delle Banche centrali” non corre maggiormente rispetto allo scorso anno. Le stime sul 2024 sono fondamentalmente intatte rispetto alle previsioni del gennaio del 2024.
Quest’anno la crescita del Pil è del 3,2% e si manterrà sullo stesso livello nel 2025. É un ritmo storicamente basso determinato, si legge del WEO, dal costo alto del denaro e dalla fine dei sostegni fiscali alla crescita (le misure per contrastare gli effetti del Covid anzitutto). A pesare sull’incertezza anche gli effetti a lunga gittata del Covid e le crisi geopolitiche. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta ancora facendo scontare – due anni dopo l’evento – il suo prezzo. E altre crisi come quella in Medio Oriente innescata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre rendono frammentato lo scenario “geoeconomico”.
Per quanto riguarda l’inflazione invece – oggetto di attenzione la primavera scorsa – i timori sembrano rientrare. A livello globale è atteso un calo del 6,8 del 2023 al 5,9% del 2024 e al 4,5% del prossimo anno. Le economie avanzate, secondo l’FMI, raggiungeranno i loro target, che per gli Stati Uniti ad esempio è del 2%, prima delle economie emergenti e i mercati in sviluppo.
Per quanto riguarda invece la crescita nei singoli Paesi. I dati italiani non si discostano da quelli di gennaio, la crescita nel biennio 2024-2025 è attestata allo 0.7%. Ma se nel 2024 il dato è in media con eurozona, nel 2025 invece l’Italia sarà fanalino di coda fra i Paesi euro.
Rallenta la Russia, che però ha ancora una crescita del 3,2% (lo scorso anno era del 3,6%).
Fonte: LaStampa