Liliana Resinovich, microbioma e mistero della morte: la scienziata spiega l’ipotesi del congelamento

17.07.2025 12:15
Liliana Resinovich, microbioma e mistero della morte: la scienziata spiega l'ipotesi del congelamento

Il mistero della morte di Liliana Resinovich e il ruolo del microbioma

Roma, 17 luglio 2025 – Quando è deceduta Liliana Resinovich? Secondo la consulenza Cattaneo, la 63enne di Trieste sarebbe stata uccisa la mattina della sua scomparsa, avvenuta il 14 dicembre 2021. Per 22 giorni, il suo corpo è rimasto nel boschetto dove è stato rinvenuto il 5 gennaio 2022. Le condizioni in cui è stato trovato sollevano interrogativi: come è possibile che il corpo fosse così ben conservato? “Ho formulato due possibili conclusioni grazie allo studio del microbioma: la morte potrebbe risalire al 14 dicembre se il corpo fosse stato congelato; in caso contrario, a 12 ore prima del ritrovamento. Tuttavia, è importante sottolineare che la scienza non può fornire certezze assolute, solo ipotesi”, riporta Attuale.

Noemi Procopio, scienziata italiana e specialista nel campo del microbioma, ha abbandonato il Piemonte per intraprendere un dottorato in Scienze biomolecolari forensi in Gran Bretagna. Da allora, ha dedicato la sua carriera a studi innovativi sul tempo trascorso dalla morte attraverso l’analisi delle proteine. È stata coinvolta nel caso Resinovich come consulente del marito della vittima, Sebastiano Visintin, attualmente sotto indagine per omicidio.

Contattata telefonicamente, Noemi racconta la sua esperienza e il suo ruolo nell’indagine: “Insegno Scienze forensi all’università del Lancashire e coordino un team di 9 scienziati sotto il nome di ForensOmics. Gestisco progetti da milioni di sterline e studio metodi per stimare l’epoca della morte in modo più obiettivo, poiché casi come quello di Trieste mostrano quanto sia complesso il lavoro in questo campo”.

Il dato di morte risulta il vero enigma di questa vicenda, generando dubbi anche tra chi sospetta il marito della vittima. Dottoressa Procopio, che cos’è esattamente il microbioma?

“La successione dei microbi all’interno e attorno al corpo, anche nel suolo sottostante. Studi condotti dal 2012-2013 dimostrano che il microbioma è correlato con il tempo trascorso dalla morte. Non è una novità, ma una questione ben nota”, spiega. Nella relazione Cattaneo, il congelamento è escluso e il microbioma viene considerato sperimentale. “Sperimentale come l’Ngs, che quella consulenza suggerisce di percorrere”, sottolinea Procopio. “Desidero continuare a studiare questo caso e coinvolgerò colleghi americani con cui ho già discusso. Lavoreremo per rendere queste tecniche accettabili come prove in tribunale”.

Noemi afferma: “Ho lavorato con quello che avevo a disposizione, considerando che i campioni prelevati il giorno dell’autopsia sono stati conservati in modo ottimale. Il mio obiettivo è analizzare i dati, non ho trattato i campioni direttamente, quindi questo lavoro non è influenzato: è stato svolto da un laboratorio esterno. Ho utilizzato sistemi di bioinformatica per identificare i batteri presenti e in che quantità. Correlando i dati del campione con modelli conosciuti di post mortem, posso dedurre che, in base a determinate composizioni batteriche, il tempo trascorso dalla morte è X, oppure Y”.

Noemi prosegue: “Per questa indagine ho analizzato modelli animali e umani, inclusi maiali esposti a temperature di 12-13 gradi, e dati di donatori in Texas per comprendere meglio il processo di decomposizione”.

Qual è il risultato finale? “Tutti i modelli, indipendentemente dalle condizioni climatiche, tendono alla stessa conclusione: in base al microbioma analizzato, è altamente improbabile che Liliana Resinovich sia rimasta per 22 giorni nel boschetto”.

Riguardo alla data di morte, Procopio afferma: “Potrei calcolarla con maggiore precisione se fossi certa che il corpo non è stato spostato. Vi è un ulteriore elemento da considerare. Tra i batteri identificati, alcuni erano già stati riscontrati in cadaveri congelati e successivamente scongelati. È una semplice osservazione, non una prova. Non è una certezza, ma potrebbe essere plausibile”.

Noemi riflette sulla sua esperienza: “Ho visto un solo caso di un corpo che non si decomponeva durante la mia carriera, avvenuto nel periodo del Covid. L’assenza di spiegazioni ha portato a sospettare che assumere farmaci prima della morte potesse aver impedito l’azione degli insetti. La decomposizione infatti ha origine dal microbioma intestinale. Se una persona assume antibiotici potenti e muore, questo rallenta la decomposizione. Tuttavia, ritengo che nulla di tutto ciò possa essere collegato alla morte di Liliana Resinovich”.

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