L’Ue risponderà all’Iran dopo l’esecuzione di un cittadino tedesco

29.10.2024
L'Ue risponderà all'Iran dopo l'esecuzione di un cittadino tedesco
L'Ue risponderà all'Iran dopo l'esecuzione di un cittadino tedesco

Nel 2020 Jamshid Sharmahd fu rapito da agenti del governo iraniano e portato in Iran, dove fu condannato a morte

L’Ue “valuta misure di risposta” a Teheran dopo l’esecuzione del dissidente iraniano di origine tedesca Jamshid Sharmahd. Lo scrive su X l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. “Il cittadino europeo Jamshid Sharmahd è stato giustiziato in Iran. Condanniamo la sua uccisione nei termini più forti possibili – scrive il capo della diplomazia Ue -. L’Ue si oppone fermamente alla pena di morte in ogni momento e in ogni circostanza. È una violazione del diritto alla vita e la negazione ultima della dignità umana. Ci uniamo al dolore della famiglia ed esprimiamo la nostra solidarietà al governo tedesco con cui siamo in contatto”.

Jamshid Sharmahd – 69 anni, nato in Iran ma vissuto tra Germania e Stati Uniti – era stato giudicato colpevole di terrorismo nel febbraio del 2023. Nel 2020 fu rapito da agenti del governo iraniano e portato in Iran, dove fu condannato a morte in quanto presunto capo dell’Assemblea del Regno dell’Iran (KAI, o Tondar): un piccolo gruppo di dissidenti che si proponeva di restaurare la monarchia iraniana caduta in seguito alla rivoluzione islamica del 1979.

Tra il 2005 e il 2010 venne accusato dal regime di compiere vari attentati, tra cui uno in una moschea di Shiraz in cui furono uccise 14 persone. Pur ammettendo di aver creato il sito Internet del gruppo e di essere stato loro portavoce, Sharmahd aveva negato di esserne il capo. Le organizzazioni internazionali che seguivano il suo caso lo definivano “un dissidente”. Il governo iraniano lo aveva anche accusato di aver avuto contatti con agenti dell’FBI e della CIA, oltre che di aver tentato di contattare agenti dei servizi segreti israeliani.

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