Giorgia Meloni non ha usato mezzi termini durante il Premier Question Time al Senato, replicando con durezza alle domande di Matteo Renzi, che aveva sollevato interrogativi sulle riforme istituzionali e sulla possibilità di dimissioni in caso di sconfitta referendaria. “Non farò mai quello che ha già fatto lei”, ha tagliato corto la presidente del Consiglio, in un chiaro riferimento alle vicende politiche dell’ex premier.
Il confronto, aspro ma circoscritto all’aula, ha visto Meloni ribadire l’impegno del governo sul premierato e sulla separazione delle carriere, due pilastri del programma della maggioranza. Ma è sulla questione della difesa che il suo intervento ha assunto toni più netti. “Lo dico da patriota: la libertà non ha prezzo”, ha affermato, annunciando che nel 2025 la spesa militare raggiungerà il 2% del Pil, obiettivo richiesto dalla Nato. “Mantenere gli impegni è fondamentale per farsi rispettare”, ha aggiunto, sottolineando come l’Italia e l’Europa debbano potenziare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità internazionali.
Sul tema energetico, la premier ha ricordato gli accordi con gli Stati Uniti per diversificare le fonti di approvvigionamento, una strategia avviata dopo l’invasione russa dell’Ucraina. “Seguiamo una sola bussola: l’interesse nazionale”, ha dichiarato, senza concedere spazio a dubbi sulle scelte dell’esecutivo.
