Paladini, ipocriti o eco-distruttori: le pagelle (ecologiste) degli eurodeputati

31.05.2024
Paladini, ipocriti o eco-distruttori: le pagelle (ecologiste) degli eurodeputati
Paladini, ipocriti o eco-distruttori: le pagelle (ecologiste) degli eurodeputati

Molto bene pentastellati e verdi, rimandati gli eletti del Pd e quelli di Azione e Italia Viva. Un disastro per l’ambiente le destre al governo

Irresponsabili e ipocriti o concreti difensori delle politiche ecologiche? Più delle parole degli eurodeputati contano i voti. Ad analizzarli ci ha pensato Bloom, una piccola Ong ambientalista, determinata a scandagliare come si sono espressi in concreto gli eletti al Parlamento europeo dell’ultima legislatura. In un dettagliato dossier, gli analisti hanno valutato il contributo alle tematiche ecologiche sia dei singoli eletti che dei partiti, stimando poi vere e proprie pagelle. Quattro le tematiche considerate: lotta ai cambiamenti climatici, difesa della biodiversità, protezione dei mari e giustizia ambientale.

I voti peggiori toccano ai rappresentati dei partiti di destra (Forza Italia) e ultradestra (Lega e Fratelli d’Italia). Tra le accuse più gravi, quella di aver votato “per difendere alcuni pesticidi potenzialmente cancerogeni”, e contro i pescatori “artigiani”, difendendo ad esempio gli interessi della pesca a strascico. Male anche i liberali di Azione e Italia Viva (che si candidano nella lista Stati Uniti d’Europa), che in vari casi hanno votato in maniera analoga alle destre. Tra i “paladini” dell’ambiente figurano invece gli europarlamentari di Europa Verde (ora Alleanza Verdi e Sinistra) e del Movimento 5 Stelle. Promosso con riserva il Partito Democratico. Molti i voti di protezione ambientale, ma su alcuni temi specifici come gli habitat marini hanno “tradito” la causa ecologista. Vediamo nel dettaglio gli eurodeputati “top & flop” di questa speciale classifica, utile anche in vista delle prossime Europee dell’8 e 9 giugno.

Destre irresponsabili
Gli esperti di Bloom parlano di “catastrofe assoluta dal punto di vista ecologico” in merito ai voti espressi dai 51 deputati italiani (su 88) che rappresentano i partiti al governo in Italia. Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono seduti tra i banchi di tre diverse famiglie del Parlamento europeo (Ppe, Identità e democrazia e Riformisti e conservatori), ma si sono espressi in modo analogo nei cinque anni all’Eurocamera. Tra i “peggiori della classe” figurano anche due attuali ministri: Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) e il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia). Al primo tocca “un imbarazzante 2,3/20”, al secondo un catastrofico 1,6/20. Si distinguono, male, anche Marco Zanni (Lega, con 2,1) e Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia, voto 2,4). L’unica eccezione è stata la deputata Chiara Gemma di Forza Italia (15,2) che sedeva però fino al 2022 tra le file dei pentastellati. Una volta cambiato schieramento, anche i suoi voti sono diventati “anti-ecologici”. In generale i deputati di destra hanno ottenuto pagelle inferiori a 3,3. Tra le votazioni più contestate, quella per abolire delle misure volte a proteggere le acque superficiali dalle contaminazioni da pesticidi, così come quella contro l’interdizione di pesticidi reputati potenzialmente cancerogeni, nonché dannosi per l’ambiente. A differenza dei proclami elettorali, nel gennaio 2024 hanno votato contro un emendamento relativo alla Politica Comune della Pesca (Pcp), per distribuire in maniera più equa le quote alle flotte di pescherecci, fondamentale per tutelare meglio la pesca artigianale.

Pd: eccellenze e pecore nere

Il Pd vanta tra le sue fila alcuni deputati dai voti altissimi come Daniela Rondinelli (17,5), candidata oggi nella circoscrizione Centro. Bene anche Brando Benifei (15,6), candidato nella circoscrizione Nord-Ovest. La media generale nel partito di Elly Schlein non è però delle migliori. In molte occasioni i suoi deputati si sono schierati a favore delle tecniche di pesca ad alto impatto ambientale come la pesca a strascico. Va poi ricordato lo scandalo che ha colpito un veterano del Pd in Europa, il pugliese Paolo De Castro, accusato dal documentario della giornalista Giulia Innocenzi “Food for Profit”, di essere un paladino degli allevamenti intensivi, nonché favorevole all’applicazione di tecniche di modificazione genetica molto dubbie sul piano etico. Fonti vicine al partito sostengono che dopo le pressioni esercitate dagli elettori del Pd, scioccati da quanto visto nel docufilm, la segreteria dem ha deciso di non ricandidare De Castro a queste Europee.

Paladini dell’ambiente

Bloom considera invece “esemplari” i voti espressi dal Movimento 5 Stelle. La media è elevatissima (19) per tutti gli eletti, con alcune punte di merito per Sabrina Pignedoli, Maria Angela Danzì e Mario Furore, tutti ricandidati alle prossime Europee. L’altro partito eco-responsabile di questa legislatura è Europa Verde rappresentato fino ad ottobre 2022 da una sola deputata Eleonora Evi, che nel 2024 per un posto a Bruxelles si candida però col Pd. Tra i candidati “ecologici” di Avs alle elezioni di giugno figurano Rosa d’Amato (con un altissimo 19,7) eletta col M5S e poi passata tra le fila dei Greens, e l’eurodeputato uscente Massimiliano Smeriglio (16,6), ex-membro del Partito Democratico.

Gli “ipocriti” dell’ecologia

Mentre si dichiarano “difensori” dell’ambiente, le loro votazioni a Strasburgo dicono altro. Parliamo dei partiti Azione e Italia-Viva, entrambi membri del gruppo centrista europeo Renew. Il segretario di Azione Carlo Calenda (deputato europeo fino all’ottobre 2022) ha ottenuto in pagella 14,5, ma secondo lo studio in molti casi gli europarlamentari liberali hanno sabotato alcuni ambiziosi articoli dei regolamenti europei, come l’interdizione delle tecniche di pesca distruttrici nelle aree marine protette. In base a questa discrepanza, Bloom li definisce: gli “ipocriti” dell’ecologia. 

I dettagli dei 150 voti analizzati da Bloom su tutti gli 853 eurodeputati presenti negli ultimi cinque anni al Parlamento europeo saranno disponibili dal 31 maggio sul sito iPolitics. Uno strumento utile per molti elettori per orientarsi al meglio per il voto dell’8 e 9 giugno.

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