Perché è scontro sul vertice Meloni – Nordio

08.08.2024
Perché è scontro sul vertice Meloni - Nordio
Perché è scontro sul vertice Meloni - Nordio

Il decreto Carceri è legge tra le proteste delle opposizioni. Sotto accusa un vertice a Palazzo Chigi a voto ancora in corso. Serracchiani (Pd): “Sfregio alle istituzioni”

L’ultima giornata di lavoro del Parlamento si è chiusa con uno scontro e non poteva essere altrimenti. Da mesi le opposizioni accusano il governo Meloni di utilizzare come passacarte le due Camere e anche nella giornata di ieri è accaduto più o meno questo, con l’aula di Montecitorio a discutere e votare gli emendamenti per convertire in legge il controverso decreto Carceri mentre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, era a Palazzo Chigi impegnato in un vertice con la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, i due sottosegretari alla Giustizia Andrea Ostellari e Andrea Delmastro, il viceministro Francesco Paolo Sisto e i presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, Giulia Bongiorno e Ciro Maschio.

Le donne incinte e i loro figli in carcere, ma per i politici si pensa a uno “scudo”

Un incontro che ha scatenato le ire delle minoranze, che già contestavano l’esecutivo per la mancata approvazione di un emendamento presentato del Partito Democratico sulle detenute incinte e sui bambini costretti in carcere con le madri: inizialmente c’era il sì del governo con richiesta di riformulazione, poi nel corso del dibattito parlamentare tutto è naufragato e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, ha chiesto all’esecutivo di ritirare il parere favorevole. Durissima la segretardia dem, Elly Schlein: “Siete accecati dalla vostra foga punitiva, da questo uso, per non dire abuso, del Codice Penale per fini propagandistici”, ha tuonato.

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Elly Schlein (LaPresse)

La carcerazione delle donne gravide – soprattutto di etnia rom – e dei loro figli sono uno dei cavalli di battaglia della propaganda di Matteo Salvini e dalla Lega. Altro momento di scontro, l’approvazione di un ordine del giorno presentato da Enrico Costa che impegna l’esecutivo a modificare le norme sulla custodia cautelare, per molti è l’anticipo di un “salva corrotti” per evitare in futuro nuovi arresti eccellenti come quello dell’ex presidente della Liguria, Giovanni Toti. “Si apre lo scudo penale per i politici annunciato da Salvini in relazione al caso Toti – commenta il leader di Europa Verde edeputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli -, l’ordine del giornoi di Costa è falso garantismo”.

La riunione a Palazzo Chigi a voto ancora in corso

A far saltare il banco è però il contestato incontro che si svolge nel pomeriggio a Palazzo Chigi, in contemporanea alle operazioni di voto: “Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo”, ha detto Nordio parlando con le agenzie, annunciando anche di aver discusso “modifiche della custodia cautelare per evitare la carcerazione ingiustificata”.

Apriti cielo: “È un insulto al Parlamento e la conferma che il decreto convertito era solo un’operazione di propaganda”, commenta la capogruppo Dem, Chiara Braga. Le fa eco la responsabile Giustizia della segreteria di Elly Schlein, Debora Serracchiani che parla di “sfregio alle istituzioni”. Nordio – attacca ancora Bonelli – ha mancato di rispetto al Parlamento, mentre si sta approvando il dl Nordio sul sovraffollamento delle carceri in assenza del ministro. Perché nel frattempo Nordio partecipava alla riunione con la premier alla quale prospettava le soluzioni sul sovraffollamento che avrebbero dovuto essere previste nel dl in corso di approvazione. Nordio venga ora in aula e spieghi quali sono le soluzioni prospettate alla premier”.

Magi: “Carceri sovraffollate per colpa del governo”

“Quest’Aula tradisce le aspettative di tutti i detenuti che chiedono di essere trattati da esseri umani, come la nostra Costituzione prevede, e tradisce anche il senso dello stato di diritto a cui tutti quanti, aldilà degli schieramenti politici, dovremmo tenere. In questo decreto non c’è nulla che intervenga nell’immediato sulla disastrosa situazione a cui stiamo assistendo, e non c’è nulla che vada nella direzione indicata di recente anche dal Presidente Mattarella sulla finalità rieducativa della pena” dichiara invece il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

“Dove sono finite – continua – le convinzioni che fino a pochi anni fa esprimeva il ministro Nordio sui reati di lieve entità che non dovrebbero mai prevedere l’ingresso in carcere? I provvedimenti varati dall’inizio di questa legislatura hanno provocato un’impennata di ingressi in carcere. Un terzo di detenuti nelle nostre carceri sono detenuti per violazione del testo unico per gli stupefacenti su cui credo che noi dovremmo attuare un’ampia depenalizzazione e invece siete stati in grado di aumentare le pene per i reati di lieve entità in modo da impedire l’accesso alle misure alternative. Questo è l’assurdo che ci ha portati alla situazione drammatica attuale e al sovraffollamento anche negli istituti minorili”.

La replica: “Opposizioni collaborino invece di polemizzare”

In serata il diretto interessato cerca di puntualizzare, spiegando le ragioni dell’incontro con la premier a voto in corso: “L’incontro – scrive Nordio in una nota – ha avuto come oggetto una programmazione futura che ovviamente non intende in alcun modo interferire né sovrapporsi con i lavori in corso presso il Parlamento sovrano”. E ancora: “Auspico che l’opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero”.

Parole che però scaldano ancora più gli animi, con le minoranze che chiedono all’unisono un intervento del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che prima della chiusura dei lavori dirama una nota: “Il presidente della Camera, in ordine ai lavori della giornata odierna sul tema del sovraffollamento carcerario, ribadisce la centralità del Parlamento, le cui prerogative devono essere garantite attraverso il confronto delle idee e l’assunzione delle responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati”. Le opposizioni ringraziano. Si conclude così l’ultima seduta del Parlamento prima delle vacanze estive, con i deputati a discutere di fronte a banchi del governo semi vuoti.

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