Le case automobilistiche europee e statunitensi continuano a puntare sulle Hev. Prezzi più bassi grazie alla crisi del mercato del litio
Sempre più veicoli ibridi sulle strade, in calo quelli a batteria. Il mercato delle auto elettriche lancia segnali chiari. Le vendite sono state influenzate sia dai prezzi del litio (in calo) sia dalla carenza di infrastrutture idonee a supportare le auto elettriche “pure”. In un contesto di vendite globali in aumento per le vetture elettriche (+11% nella prima metà del 2024), volano gli acquisti delle ibride plug-in (+44% nel primo semestre di quest’anno).
Un trend che prosegue in maniera simile rispetto al 2022 (+32%) e al 2023 (+45%). Ad incidere nel settore sono soprattutto i modelli cinesi di tipo Phev, dotati di una “autonomia estesa”, dove il motore a combustione interno funziona da supporto per la ricarica del motore elettrico. Una caratteristica molto apprezzata dai consumatori asiatici, mentre le case automobilistiche europee e statunitensi insistono nella produzione dei modelli Hev (veicoli elettrici ibridi).
Il dominio delle auto elettriche ibride plug-in
Gli acquirenti di auto elettriche si stanno spostando dai Bev (veicoli elettrici a batteria) ai Phev (veicoli elettrici ibridi plug-in) e agli Hev (veicoli elettrici ibridi). Il quadro viene disegnato dal rapporto di Macquarie Group, una banca di investimenti australiana. “La quota di ibridi plug-in nelle vendite totali al 35% è la più alta dal 2017”, hanno affermato gli esperti del gruppo. Le vendite di Phev sono quelle dove le ditte cinesi si distinguono più marcatamente, ottenendo quasi la metà delle vendite globali. Nel primo semestre del 2024 i veicoli Phev hanno rappresentato il 41% di tutte le vendite cinesi rispetto al 32% dell’anno precedente.
Gli esperti del gruppo Macquarie mettono l’accento su una tipologia specifica di vetture. “Il ritorno ai veicoli ibridi plug-in riflette principalmente la forte crescita delle auto cinesi con ‘autonomia estesa’, in cui il motore a combustione interna viene utilizzato esclusivamente per ricaricare la batteria e non per azionare le ruote del veicolo”, precisa il rapporto. A livello di caratteristiche tecniche, gli Hev combinano un motore a benzina con una batteria ibrida elettrica, esclusa la presa di ricarica. I Phev si presentano come veicoli simili agli Hev, ma le loro batterie in genere sono più grandi, offrendo una maggiore autonomia con la sola energia elettrica.
Le vendite di auto elettriche in Europa e Usa
Finora in Europa l’industria automobilistica si è orientata sui veicoli ibridi ed elettrici (Hev), come dimostrano i dati dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea). Nei primi sei mesi del 2024, le nuove immatricolazioni di questi veicoli sono aumentate del 22,3% rispetto al primo semestre del 2023, raggiungendo 1,66 milioni di unità. In leggero calo invece le auto di tipo Phev (-2,5% rispetto all’anno precedente), con appena 392.284 unità immatricolate. La seconda piazza spetta comunque ai veicoli a batteria (Bev) con oltre 700mila immatricolazioni. Il mercato europeo è analogo a quello statunitense, dove dominano le auto elettriche Hev.
Con 700mila unità vendute a fronte di poco più di mezzo milione di Bev, in base ai dati dell’Argonne National Laboratory. Anche per gli Usa, c’è stato un incremento consistente di vendite nel primo semestre del 2024 (+34% rispetto al 2023) per il mercato delle Hev. Secondo le previsioni di S&P Global Mobility, saranno soprattutto i veicoli leggeri quelli che godranno di un aumento di acquisti negli Stati Uniti. I dati proiettano i veicoli ibridi ed elettrici ad una quota di circa il 20% nel 2031.
Gli incentivi della Thailandia per le auto elettriche
Molte case automobilistiche presentano i veicoli Hev come una sostituzione transitoria per i veicoli con motore a combustione interna (Ice). La diffusione di queste auto funge da “tampone” rispetto ai gravi ritardi nella diffusione adeguata di infrastrutture a ricarica rapida per auto elettriche. Per supportare la diffusione di queste vetture ibride, vari Paesi hanno adottato misure fiscali di supporto.
Ad esempio la Thailandia ha temporaneamente abbassato l’aliquota di accisa per gli Hev a fine luglio. L’aliquota ridotta sarà effettiva dal 2028 al 2032 e si applicherà agli HEV con non più di 10 posti. Per ottenere lo sgravio, le case automobilistiche devono effettuare nuovi investimenti in Thailandia per un importo non inferiore a 3 miliardi di Baht (circa 85 milioni di euro) tra il 2024 e il 2027, previa approvazione del Thailand Board of Investment.
Il crollo del costo del litio
L’andamento delle auto elettriche è pesantemente influenzato dai costi delle batterie. Negli ultimi mesi, a causa del rallentamento della domanda di veicoli elettrici, i costi delle batterie si sono abbassati, sulla base di prezzi più bassi delle materie prime necessarie per produrle. A crollare in particolare è stato il costo del litio. Questo abbassamento coincide con prezzi più bassi per la produzione e vendita di vetture elettriche, considerato che le batterie possono rappresentare fino a un terzo del costo di un’auto elettrica.
All’inizio del 2023, i prezzi del carbonato di litio erano pari a 75mila dollari/mt (dollari per tonnellata metrica) nell’Asia settentrionale. Il picco storico risale al novembre 2022, quando si erano raggiunti i 78.200/mt. Da allora il valore del derivato del minerale è crollato e l’8 agosto il carbonato di litio si attestava intorno a 12mila dollari/mt. Stesso discorso vale per l’idrossido di litio, passato da 81.300 dollari/mt nell’Asia settentrionale a inizio 2023 a 11.500 dollari/mt. I cali per i due minerali sono stati rispettivamente dell’84% e dell’85,9% rispetto all’inizio del 2023.