Il futuro presidente Usa ha scelto Keith Kellogg per perseguire l’obiettivo di porre fine al conflitto entro 24 ore dal suo insediamento alla Casa Bianca
Congelare le linee di battaglia nelle posizioni attuali e costringere Kiev e Mosca a trattare. E ancora, fornire armi all’Ucraina purché questa accetti di prendere parte ai negoziati di pace con la Russia, mentre il Cremlino riceverà la garanzia di rimandare temporaneamente l’adesione dell’Ucraina alla Nato. Al contrario, un probabile “no” di Mosca porterebbe maggiore impegno degli Stati Uniti a sostegno degli ucraini. Sono queste alcune idee per la fine della guerra in Ucraina pensate e messe nero su bianco in un articolo dal titolo “America First, Russia, & Ukraine” apparso sul sito del think tank statunitense “America First Policy Institute”, fondato nel 2021 per promuovere l’agenda di politica pubblica di Donald Trump.
Usare gli aiuti militari a Kiev come leva per spingere i colloqui di pace
L’articolo porta anche la firma del generale Keith Kellogg. Il suo nome ai più non dice molto, ma diventerà noto quando l’amministrazione Trump avvierà i suoi lavori nel prossimo gennaio. Il futuro presidente statunitense ha infatti scelto Kellogg come inviato per la guerra tra Russia e Ucraina, un incarico creato da Trump proprio per perseguire l’obiettivo di far finire la guerra in breve tempo.
L’idea proposta da Kellogg è quella di usare gli aiuti militari all’Ucraina come leva per spingere i colloqui di pace. “Gli Stati Uniti continuerebbero ad armare l’Ucraina e a rafforzare le sue difese per garantire che la Russia non faccia ulteriori progressi e non attacchi di nuovo dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace”, si legge nel documento di ricerca del think tank trumpiano. “I futuri aiuti militari americani, tuttavia, richiederanno che l’Ucraina partecipi ai colloqui di pace con la Russia”.
Il piano proposto da Kellogg ovviamente non piace al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, perché concederebbe al leader russo Vladimir Putin il controllo della parte orientale dell’Ucraina. E si tratta di buona fetta del territorio. Con l’avvicinarsi dell’inverno, le forze russe, supportate dai militari nordcoreani, stanno avanzando in Ucraina al ritmo più rapido dai primi giorni dell’invasione del 2022. I soldati del Cremlino hanno conquistato un’area di quasi 235 chilometri quadrati la scorsa settimana per un totale di 600 chilometri quadrati nel solo mese di novembre, secondo le valutazioni di analisti e blogger di guerra.
Ulteriori armi da Biden prima di lasciare l’incarico
La scelta di un falco come Kellog arriva nel momento in cui l’amministrazione del presidente Joe Biden sta preparando un pacchetto di armi da 725 milioni di dollari per l’Ucraina, comprendenti una serie di armi anticarro provenienti dagli stock statunitensi per attutire l’avanzata delle truppe russe, tra cui mine terrestri, droni, missili Stinger e munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità, ovvero gli Himars. La notifica formale al Congresso del pacchetto di armi potrebbe arrivare già lunedì prossimo, anche se il contenuto e le dimensioni della fornitura potrebbero cambiare nei prossimi giorni. Nella giornata di ieri Biden ha promesso altri 24 miliardi di dollari in aiuti militari a Zelensky. Proposta bocciata da Elon Musk, che con un post su X ha scritto “Questo non va bene”, ricalcando la posizione di Trump.
Kellogg ha 80 anni ed è un fedelissimo di Trump. L’uomo scelto per essere inviato per la guerra tra Russia e Ucraina è un pluridecorato generale in pensione ed è stato consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Mike Pence durante il primo mandato di Trump.
“Sono molto felice di nominare il generale Keith Kellogg come assistente del presidente e inviato speciale per l’Ucraina e la Russia – ha dichiarato il presidente eletto sui social – Keith ha una distinta carriera nell’esercito e nel mondo degli affari, e ha ricoperto ruoli molti delicati di sicurezza nazionale durante la mia prima amministrazione”.