Secondo i dati di Frontex nei primi due mesi dell’anno nel Mediterraneo centrale c’è stato il maggiore incremento in Europa di attraversamenti: più 48%. Gli irregolari provenienti soprattutto dalla Libia
Tornano ad aumentare gli sbarchi di migranti in Italia, con la rotta del Mediterraneo centrale che è l’unica ad aver registrato un forte aumento di attraversamenti irregolari delle frontiere nei primi due mesi dell’anno. Lo riportano i dati preliminari di Frontex per gennaio e febbraio, secondo cui però, in totale, il numero di attraversamenti irregolari nell’Ue è diminuito del 25 per cento, attestandosi a quasi 25mila unità.
La rotta del Mediterraneo centrale
Come spiega una nota dell’agenzia, nonostante una diminuzione del 40 per cento rispetto allo scorso anno, il corridoio dell’Africa occidentale è rimasto la rotta più attiva per la migrazione irregolare, con 7.200 arrivi registrati nei primi due mesi dell’anno e con la maggior parte dei migranti provenienti da Mali, Senegal e Guinea.
La rotta del Mediterraneo centrale, quella che porta in Italia, ha registrato il maggiore incremento, con un aumento del 48 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando a quasi 6.900 sbarchi. In questo modo, quella verso il nostro Paese è diventata la seconda rotta migratoria più attiva verso l’Ue, segno che i flussi stanno di nuovo cambiando direzione.

Il governo sta progettando di costruire cinque nuovi Cpr in Italia e un altro centro di trattenimento per i migranti che arrivano da Paesi sicuri. Lo ha recentemente annunciato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, secondo cui sono stati individuati cinque nuovi siti dove realizzare i centri e, per due di questi, sono già stati affidati e realizzati gli studi preliminari, con la previsione di affidare la realizzazione entro la primavera.
Partenze dalla Libia
La Libia rimane il principale punto di partenza dei migranti, con i trafficanti di esseri umani che si affidano sempre più a potenti motoscafi per eludere le autorità di controllo. Secondo Frontex, il costo di una traversata in mare varia tra i 5mila e gli 8mila euro a persona. I cittadini del Bangladesh rimangono la nazionalità più comune su questa rotta, spesso sfruttando accordi formali tra Libia e Bangladesh per entrare legalmente per lavoro prima di intraprendere la traversata in mare verso l’Europa.
Le traversate in mare continuano a mettere a rischio la vita dei migranti, molti dei quali si affidano a reti criminali organizzate per tentare il viaggio. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) stima che 248 persone siano morte in mare tra gennaio e febbraio. In tutto lo scorso anno, questa cifra ha raggiunto le 2.300 unità, sottolineando il tragico costo umano di queste rotte pericolose.