Risposta dell’UE alla flotta ombra russa

24.10.2025 16:30
Risposta dell’UE alla flotta ombra russa
Risposta dell’UE alla flotta ombra russa

Il 23 ottobre 2025, secondo il portale Lloyd’s List, l’Unione Europea ha presentato una nuova proposta per contrastare le operazioni della cosiddetta “flotta ombra” russa, una rete di petroliere che continua a trasportare petrolio in violazione delle sanzioni internazionali. Il progetto di dichiarazione mira a concedere agli Stati membri il diritto di ispezionare le navi sospette, rafforzando la cooperazione marittima e il ruolo del Tribunale internazionale per il diritto del mare. Tuttavia, gli esperti del settore mettono in dubbio l’efficacia legale di tali misure.

Critiche sulla debolezza giuridica

Il rapporto di Lloyd’s List evidenzia che, anche con nuovi accordi bilaterali, gli Stati firmatari della dichiarazione potrebbero non disporre di basi legali sufficienti per intraprendere azioni contro le navi sospette. Secondo gli esperti, persino dopo un’ispezione, sarebbe necessario provare un atto di sabotaggio o un suo tentativo per giustificare un sequestro o un fermo. In caso contrario, i paesi che eseguono tali ispezioni rischierebbero accuse di ostacolare la libertà di navigazione. Il documento risulterebbe dunque più politico che operativo, privo della forza giuridica necessaria a fermare i traffici illegali di greggio.

Nuovo pacchetto di sanzioni e limiti dell’iniziativa

Contestualmente, il 23 ottobre 2025 l’Unione Europea ha approvato il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include misure su ulteriori 117 petroliere della “flotta ombra”, portando il totale a 558 unità. Inoltre, sono state sanzionate tre società responsabili di aver fornito documenti falsi di registrazione a otto navi già sotto restrizioni. Tuttavia, come osserva Ekonomichna Pravda, l’efficacia del pacchetto resta limitata: molte navi cambiano bandiera con rapidità senza precedenti, passando sotto giurisdizioni che non hanno accordi con l’UE. Questo rende difficile un controllo uniforme e riduce la portata reale delle misure.

Implicazioni per la sicurezza e il diritto internazionale

Secondo le valutazioni degli esperti, la “flotta ombra” non rappresenta solo una sfida economica, ma anche un rischio per la sicurezza globale, l’ambiente e lo stato di diritto internazionale. Le navi coinvolte operano spesso senza assicurazione valida, senza manutenzione adeguata e con sistemi di identificazione disattivati (AIS), aumentando il rischio di collisioni e disastri ambientali. Inoltre, il network viene utilizzato anche per operazioni ibride e attività di spionaggio contro infrastrutture marittime di paesi UE e NATO.

Per affrontare questa minaccia, gli Stati occidentali sono invitati a rafforzare la cooperazione multilaterale: intensificare il monitoraggio satellitare, sanzionare le compagnie assicurative e logistiche che sostengono la flotta, e coordinare l’azione con Stati Uniti, Regno Unito e Norvegia per impedire l’accesso ai porti europei delle navi sospette.

Conclusione

La risposta dell’UE alla flotta ombra russa segna un passo politico importante, ma privo ancora di solide basi giuridiche. Senza un quadro legale vincolante e una cooperazione internazionale estesa, il rischio è che le misure rimangano simboliche, incapaci di fermare l’elusione delle sanzioni e le minacce alla sicurezza marittima europea.

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