Una rete di riciclaggio russa cerca pensionati e studenti italiani per aprire account su piattaforme di scommesse online. Il sospetto è che i soldi da riciclare provengano dai servizi segreti russi. Le testimonianze raccolte rivelano un’attività già diffusa in diverse città italiane. Ecco come operano i reclutatori
Cercano pensionati italiani, con qualche difficoltà ad arrivare a fine mese. Oppure studenti maggiorenni, che non hanno soldi per pagarsi le vacanze. Il lavoro non richiede particolari fatiche. Bisogna iscriversi alle piattaforme di scommesse online, società completamente all’oscuro di questa storia. Trovare altri otto o dieci amici che facciano altrettanto. E restituire le vincite ai misteriosi russi che hanno messo in piedi la rete.
I soldi da riciclare in Italia con questo sistema sarebbero tanti milioni di euro. Il sospetto è che siano stati sottratti alla riserva contante destinata ai servizi segreti di Vladimir Putin, come Gru e Fsb, per finanziare le operazioni clandestine nell’Unione Europea. Oppure, anche se l’ipotesi è più remota, che anche questo sistema di riciclaggio attraverso le scommesse serva a sostenere le cellule coperte che, secondo l’intelligence europea, hanno le loro basi soprattutto in Germania e Polonia.
Reclutamento di pensionati e studenti italiani
Le testimonianze raccolte da Today.it rivelano che la rete di riciclatori è già attiva a Milano con sette persone, a Napoli con quattro, a Venezia con due, ma anche in altre città italiane. Ogni persona ha alle sue dipendenze almeno otto scommettitori: il numero complessivo sale così a oltre cento prestanome, in grado di restituire vincite fino a diecimila euro a testa. La fatica è minima, ma non il rischio di finire in carcere per riciclaggio. Anche se, secondo il porta a porta dei reclutatori russi, sarebbe tutto legale. Ma vediamo come operano e cosa devono fare per incassare 800 euro gli scommettitori arruolati.
Origine dei fondi e finalità del riciclaggio
La storia ci è stata segnalata da una sala scommesse del Nord Est. Dopo avere impiantato una prima cellula a Venezia, probabilmente nel quartiere di Mestre, la rete sta cercando di estendersi. È l’unica possibilità per riciclare grandi quantità di cash, che non potrebbero essere depositati in banca senza attivare gli accertamenti della guardia di finanza. Gli altri ostacoli però derivano dalle rigide barriere antiriciclaggio istituite dalle società di scommesse online, che limitano le giocate degli stranieri con permesso di soggiorno, ma consentirebbero incassi più alti per i giocatori con cittadinanza italiana.
L’identikit del perfetto scommettitore
Per questo i reclutatori sono alla disperata ricerca di cittadini italiani. Oltre ai pensionati in difficoltà economiche e agli studenti, l’altro identikit dello scommettitore ideale è il piccolo imprenditore con tanto contante guadagnato in nero, che non potrebbe mai depositare sul suo conto corrente. Secondo i promotori, le vincite sono infatti garantite. Ecco perché.
Segnalazione dalla sala scommesse del Nord Est
“Il nostro business punta esclusivamente a vincere denaro e per questo abbiamo bisogno di account di giocatori – ha detto il reclutatore russo che si è presentato nella sala scommesse del Nord Est -. Noi abbiamo una grande azienda che si occupa di scommesse sportive su calcio, pallavolo e qualsiasi altra partita. Abbiamo un gruppo di persone che analizza queste manifestazioni con i nostri sistemi informatici. E un altro gruppo di persone che si occupa direttamente delle scommesse”.
La strategia dei reclutatori russi
I giocatori, secondo il racconto del reclutatore, vengono da agenzie italiane, fanno scommesse dal vivo, con soldi contanti: “Un’altra squadra di persone si occupa di tutto questo online, intestando l’account al prestanome, pagando loro il denaro per questo e scommettendo da questi account. Ma le società di scommesse spesso bloccano le attività online sospette. Per questo abbiamo bisogno di persone fisiche, cittadini italiani, che aprano nuovi account per noi: dobbiamo allargare il flusso”. Queste le parole registrate di nascosto su un telefonino dai giocatori avvicinati nella sala scommesse nel Nord Est. Registrazione che Today.it ha potuto ascoltare.
Il ruolo dei prestanome
Se la rete ha deciso di correre dei rischi, uscendo così allo scoperto, è perché ha probabilmente urgenza di ripulire grandi quantità di denaro. Lo scopo, oltre a raddoppiare il capitale attraverso le vincite, è ottenere il tagliando che trasforma gli incassi in denaro legale. Ai nuovi giocatori, una volta reclutati, viene infatti chiesto di aprire un conto sulle banche internazionali Revolut o Wise – anche loro totalmente all’oscuro del riciclaggio – sul quale trasferire le ricariche di soldi e le vincite, che non possono comunque superare il limite imposto dalle piattaforme di 50 mila euro. Il passo successivo è ottenere credenziali e password dell’account aperto sulle piattaforme indicate dagli organizzatori, di solito Eurobet e Sisal, società completamente ignare di questa operazione e impegnate a contrastare qualunque attività illecita.
Apertura dei conti e gestione delle vincite
Un altro metodo per ritirare i soldi in contanti è far aprire un conto postale e accompagnare ogni volta il prestanome allo sportello per l’incasso. “Si va insieme alla posta, mostriamo il numero che ci hanno dato e ritiriamo la vincita – ha spiegato il reclutatore russo -. Questo serve a proteggere sia noi sia la persona da qualsiasi tentazione di far sparire i soldi. Come ricarica bastano 300 euro ad account e cominciamo a giocare, fino ad arrivare a vincite da due a seimila euro. Se ricarichiamo otto account, sono 2400 euro al massimo. Riscuotiamo tre, quattro account per volta. Giusto per non attirare l’attenzione”.
Evitare puntate eccessive per non destare sospetti
Lo scopo è evitare le grandi puntate e così le grosse vincite, in modo da non attivare gli allarmi nei sistemi di scommesse. I prestanome devono fare poco o nulla. Soltanto consegnare i documenti firmati, l’account e la password per l’accesso: sarà la squadra in remoto a fare le giocate, secondo le indicazioni generate dai loro sistemi informatici. Se per la registrazione dell’account viene usata una carta di credito italiana “possiamo andare in banca a ritirare i soldi, con l’intestatario del conto – assicura il reclutatore -. Con Revolut non ci sono bancomat. Se dobbiamo prelevare cash, dobbiamo passare dalla posta e dalla banca. Ma se alla persona serve che i soldi vadano sul suo conto corrente, possiamo tranquillamente farlo”.
Imprenditori e guadagni in nero
È il caso degli imprenditori che hanno guadagni in nero da inserire in circuiti regolari. La rete russa prende il corrispettivo in cash incassato dall’evasore. E l’evasore in cambio ottiene il cedolino della vincita con cui può dimostrare la provenienza del denaro arrivato sul suo conto in banca: “Possiamo farlo: le vincite sono soldi puliti. Quando ritiriamo, ritiriamo sulla carta e preleviamo, ma il ritiro avviene più spesso alla posta”, si sente nella breve registrazione fatta dai giocatori veneti.
Rischi e testimonianze
Secondo il reclutatore, una volta un giocatore ha rischiato di essere scoperto: “Hanno chiamato la persona dalla banca e le hanno chiesto chi le aveva trasferito i soldi. La persona ha risposto: me li ha trasferiti lo smartphone. Si sono fermati lì”. Giusto per sottolineare ai malcapitati che i rischi sono nulli. Tanto da reclutare anche gli studenti, purché maggiorenni. Ai ragazzi vengono pagati 100 euro per ogni account procurato: “Gli studenti ricevono 100 euro per l’uso di ogni account. Ma ad esempio, se trovano altre persone per aprire otto account, fanno 800 euro. A loro possono offrire qualsiasi cifra per partecipare al gruppo. C’è chi accetta anche 50 euro. Il resto è guadagno”. Su vincite di 5 mila euro è comunque l’uno per cento, una miseria. Le aziende che si prestano a ripulire denaro chiedono fino al 15 per cento del valore, come hanno rivelato le ultime inchieste della guardia di finanza. Ma in quei casi coprono le operazioni con l’emissione di fatture false. Un grave reato che prevede la reclusione fino a sei anni.
Limitazioni per gli stranieri e opportunità per gli italiani
Lo schema russo sembra funzionare da tempo: “Abbiamo residenti in Italia che parlano russo e per loro è facile guadagnare 800 euro solo per fornire documenti e account. Ora però le piattaforme non fanno più account per le persone russe. In ogni caso devono avere il permesso di soggiorno. Abbiamo già registrato tutte le persone di lingua russa che sono residenti. Ma le piattaforme vedono che non sono cittadini italiani e quindi i limiti vengono ridotti. Possono scommettere solo una certa somma per account. Mentre per i cittadini italiani il limite è il doppio. Ma possiamo anche concordare un pagamento extra per il ritiro alla posta”. Quello che i reclutatori non spiegano è di chi siano i soldi. E, soprattutto, cosa accade nel caso in cui alla porta, invece della guardia di finanza, suoni uno specnaz mandato da Mosca.