L’Ucraina punta sulla Cina per porre fine alla guerra russa

22.07.2024
L'Ucraina punta sulla Cina per porre fine alla guerra russa
L'Ucraina punta sulla Cina per porre fine alla guerra russa

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba sarà a Pechino per colloqui sulla fine dell’invasione lanciata da Mosca, giunta al suo terzo anno

C’è sempre una prima volta, come quella del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in Cina. Dal 22 al 25 luglio il titolare della diplomazia di Kiev sarà a Pechino per tenere colloqui sulla fine dell’invasione russa, giunta al suo terzo anno, e il possibile ruolo della Cina nel raggiungimento di una pace stabile e giusta. Verranno discussi inoltre lo stato attuale e le prospettive per lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi.

La trasferta di Kuleba, la prima in Cina da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, arriva dopo l’invito del suo omologo cinese, Wang Yi, e poche settimane dopo le critiche del presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivolte a Pechino per aver aiutato Mosca a sabotare una conferenza di pace in Svizzera il mese scorso.

Questo perché all’appuntamento che si è tenuto il 15 e 16 giugno a Burgenstock, nel Canton Nidvaldo, erano assenti diversi paesi, non solo la Russia per volontà del leader ucraino. Chi invece ha scelto di non partecipare all’evento internazionale è stata la Cina, su cui sono piovute le accuse di aver fatto “pressioni agli stati in via di sviluppo per disertare il summit” in Svizzera. Pechino ha spiegato qualche settimana prima della conferenza di alto livello le motivazioni della sua assenza: il summit svizzero non soddisfaceva le aspettative della Cina, che voleva vedere seduti allo stesso tavolo sia la Russia che l’Ucraina.

Poche ore prima dell’apertura del summit in Svizzera, la Repubblica popolare, che non ha mai condannato esplicitamente la guerra russa in Ucraina, aveva invitato Mosca e Kiev “a incontrarsi a metà strada” e “ad avviare tempestivamente i colloqui di pace per raggiungere un cessate il fuoco e la fine della guerra”, stando a quanto affermato dal vice rappresentante permanente della Cina presso l’Onu, Geng Shuang, alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocata su richiesta della Russia.

Riavvolgendo di nuovo il nastro si arriva a maggio, un mese prima della conferenza sulla pace dell’Ucraina in Svizzera, quando il leader russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping si sono incontrati per la 43esima volta in poco più di dieci anni. Nell’ultimo incontro, quello andato in scena il 16 e il 17 maggio a Pechino, il leader cinese ha accolto il capo del Cremlino in una cerimonia di benvenuto in pompa magna a piazza Tiananmen, srotolando il tappeto rosso per il partner e “amico di vecchia data” russo, con cui ha rafforzato la cooperazione militare.

Il regalo cinese per la guerra in Ucraina: Xi e Putin rafforzano la cooperazione militare

Putin ha sfruttato il palcoscenico cinese per elogiare la proposta di Xi – il documento in 12 punti pubblicato da Pechino a febbraio 2023 – che comprende un negoziato di pace sull’Ucraina e una soluzione politica al conflitto. All’epoca il documento ricevette una tiepida accoglienza sia in Russia che in Ucraina, tanto che recentemente il ministro degli Esteri russo ha giudicato il piano tra i più “ragionevoli” di quelli presentati finora da altri paesi. Vista da Pechino, è necessario quindi accogliere la prospettiva di Mosca interrompendo l’invio di armi all’Ucraina e abbandonando le sanzioni occidentali. Chissà se ora la stessa prospettiva cinese verrà presentata dal ministro Wang al suo omologo ucraino Kuleba. 

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