La Bulgaria è solo l’ultima nazione a bandire ogni insegnamento dell’esistenza di forme di amore e famiglia diverse da quella tradizionale. Leggi simili esistono in Russia, Georgia ma anche Ungheria e Lituania
Anche la Bulgaria si unisce a quei Paesi in Europa che hanno deciso di vietare quella che ritengono essere “propaganda Lgbt+”, approvando leggi simili a quelli in vigore nella Russia di Vladimir Putin. Il Parlamento di Sofia ieri (7 agosto) ha approvato un provvedimento presentata dal partito di estrema destra Rinascita (Vazrazhdane) che vieta la promozione, la difesa o l’incitamento di qualsiasi attività relativa alla comunità Lgbt+ nel sistema educativo.
Il testo
Il testo, approvato con 135 voti favorevoli e 57 contrari, con 8 astenuti, impedisce ”la propaganda, nonché la promozione e l’incitamento in qualsiasi modo, direttamente o indirettamente, di idee e punti di vista legati ad orientamenti sessuali non tradizionali e/o la determinazione di un’identità di genere diversa da quella biologica”. I deputati hanno definito “orientamento sessuale non tradizionale” quello “diverso dai concetti generalmente accettati e integrati nella tradizione giuridica bulgara di attrazione emotiva, romantica, sessuale o sensuale tra persone di sesso opposto”, secondo l’agenzia di stampa Bta.
Per il partito Rinascita, la legge dovrebbe avere “un impatto positivo” e “rafforzare i tradizionali valori cristiani della famiglia, dell’amore e del rispetto” secondo la tradizione culturale, educativa e giuridica della Bulgaria. “Ciò che hanno cercato di imporre per decenni in Bulgaria è fallito. La Bulgaria ha così dato un esempio positivo che altri paesi presto potranno seguire”, ha detto il presidente del partito filorusso Rinascita, Kostadin Kostadinov.
Appoggio di liberali e popolari
La controversa legislazione è stata approvata grazie all’appoggio a sorpresa del partito di centro-destra Gerb, che fa parte del Ppe come Forza Italia, e del Movimento liberale per i diritti e le libertà, i cui europarlamentari a Bruxelles siedono con i liberali di Renew. Il Sofia Globe ha riferito che l’unico legislatore che si è opposto alla legge appartiene a un altro partito liberale, Noi continuiamo il cambiamento, anch’esso allineato con Renew a livello europeo.
Dopo l’approvazione del testo sono scoppiate proteste nella capitale Sofia, con gli attivisti che hanno avvertito che la legge avrebbe diffuso l’odio e messo a tacere importanti discussioni sulla diversità. Secondo Radio Free Europe, sono stati intonati canti come “Vergognatevi” e “Smettetela di cacciare le persone dalla Bulgaria”. Chaber, direttore esecutivo del gruppo di difesa Lgbt+ Ilag Europe, ha affermato che, sebbene il Partito della Rinascita, che ha proposto la legge, sostenga che essa sia intesa a proteggere i giovani, in realtà si tratta di un “attacco ai diritti dei bambini, in particolare dei bambini Lgbt+”.
Gli altri Paesi con leggi simili
La legislazione bulgara è simile a quella approvata in Russia nel 2022, che vieta la propaganda Lgbt+ e il cambio di genere. Altri Paesi europei, come la Georgia e l’Ungheria, hanno nella loro legislazione misure simili, ma anche la Lituania ha una legge che impone il divieto di informare i minori sulle relazioni Lgbt+ e su tutto ciò che “denigra i valori della famiglia, promuove un concetto di matrimonio e di formazione della famiglia diverso da quello sancito dalla Costituzione e dal Codice Civile”.