Sinner scagionato dalle accuse di doping: la Wada non ha presentato ricorso

10.09.2024
Sinner scagionato dalle accuse di doping: la Wada non ha presentato ricorso
Sinner scagionato dalle accuse di doping: la Wada non ha presentato ricorso

Confermato il verdetto di assoluzione emesso lo scorso 19 agosto dall’International Tennis Integrity Agency (Itia) per il caso Clostebol. Ora Jannik può concentrarsi solo sul suo tennis

Jannik Sinner è stato definitivamente scagionato dalle accuse di doping. L’Agenzia Internazionale Antidoping (Wada) ha infatti deciso di non presentare ricorso contro il verdetto di assoluzione emesso dall’International Tennis Integrity Agency (Itia) per il caso Clostebol. La sentenza dell’Itia risale al 19 agosto scorso e prevedeva un termine di 21 giorni per presentare appello. A quanto risulta, nessun ricorso sarebbe stato presentato dalla Wada al  Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport (Tas). In questo momento, scrive il Tas nella tarda mattinata di oggi rispondendo ad una richiesta dell’Adnkronos, “il Tribunale non ha registrato un appello della Wada in relazione al caso” di Sinner. 

Sinner e il caso Clostebol, dall’inizio

Il numero uno del ranking mondiale era stato trovato positivo a un test effettuato lo scorso aprile. Nel suo sangue erano state trovate tracce di uno steroide anabolizzante, il Clostebol, per un totale di meno di un miliardesimo di grammo. Una quantità infinitesimale. Insufficiente per ottenere un vantaggio sportivo. Le indagini avviate dell’Itia, un organismo indipendente, avevano concluso, accogliendo la tesi del tennista, che la contaminazione era avvenuta attraverso un massaggio effettuato dal fisioterapista.

Quest’ultimo avrebbe comprato una pomata cicatrizzante in una farmacia italiana, per un taglio al dito, non sapendo che conteneva Clostebol (vietato). Avrebbe poi massaggiato il corpo di Sinner senza guanti, venendo a contatto con alcune lesioni cutanee. Da qui la minima quantità rilevata nei test. L’Itia ha accolto integralmente la tesi difensiva dello staff di Sinner, accertando che da parte del tennista non c’era stata alcuna “colpa” o “negligenza”. Dopo il mancato ricorso della Wada il verdetto è diventato definitivo. Per il tennista altoatesino è la fine di un incubo. Che arriva dopo il trionfo agli Us Open. 

“Sono stati mesi difficili” ha ripetuto spesso Jannik nelle ultime settimane non nascondendo le difficoltà. Ora Sinner potrà concentrarsi solo sul suo tennis e sugli ultimi tornei della stagione tra Cina e Europa, la Coppa Davis e le Atp Finals di Torino.

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