“Sono capitalista”, Kamala Harris (quasi) come Meloni: taglio delle tasse e bonus

26.09.2024
"Sono capitalista", Kamala Harris (quasi) come Meloni: taglio delle tasse e bonus
"Sono capitalista", Kamala Harris (quasi) come Meloni: taglio delle tasse e bonus

La candidata democratica presenta la sua ricetta economica in caso di elezione alla Casa Bianca: ci sono punti in comune con la presidente del Consiglio e persino con Donald Trump. Le conseguenze per l’Italia

Mentre in Italia Giorgia Meloni si avvia verso la sua terza legge di bilancio in cui proverà ad aumentare la platea del taglio di Irpef e cuneo fiscale, negli Stati Uniti Kamala Harris presenta la sua ricetta economica. Tra le due ci sono delle analogie, nonostante gli schieramenti politici di appartenenza siano opposti. “Vedete, sono una capitalista”, ha detto la vicepresidente di Joe Biden e candidata democratica alla presidenza, che sfida così le proposte economiche di Donald Trump, pur avendo dei punti in comune anche col suo sfidante che potrebbero coinvolgere Italia ed Europa.

“Sono una capitalista”: il piano economico di Harris

Mentre le elezioni Usa si avvicinano, Kamala Harris presenta il suo piano economico. La “ricetta” della candidata democratica è una “nuova via da seguire”, per le classi medio basse della società americana.

Parte della strategia è continuare alcune politiche dell’amministrazione Biden, ma non troppo, anche se mancano i dettagli sul come fare. La candidata democratica ha parlato di incentivi fiscali per aumentare i posti di lavoro in settori tradizionali dell’economia americana, come ferro, acciaio e carbone, oltre a investimenti in settori che “definiranno il prossimo secolo”, come spazio, intelligenza artificiale, energia nucleare di ultima generazione e batterie.

L’altro aspetto della strategia democratica è differenziarsi da Donald Trump, smarcando Harris dalle accuse di estremismo. L’ex presidente l’ha definita più volte “comunista” e socialista e i sondaggi suggeriscono che gli attacchi hanno funzionato. In alcuni stati in bilico, sui temi economici gli elettori indecisi preferiscono Trump.

Kamala Harris all'Economic Club di Pittsburgh, dove ha presentato il suo piano economico
Kamala Harris a Pittsburgh, dove ha presentato il suo piano economico (AP Photo / Jacquelyn Martin, Associated Press / LaPresse)

Così, a Pittsburgh, in Pennsylvania – forse lo stato decisivo per la corsa alla Casa Bianca -, Harris ha presentato il suo piano economico e si è definita una capitalista. “Non sono arrabbiata con nessuno perché è ricco, ma dovrebbero pagare la loro giusta parte”, ha detto in un’intervista alla Msnbc, poche ore dopo il comizio.

Ma allo stesso tempo è andata all’attacco delle classi più agiate, annunciando una tassa sui ricchi e facendo eco alla promessa di Biden di non aumentare le imposte sulle famiglie che guadagnano meno di 400.000 dollari l’anno. Per chi guadagna più di 1 milione di dollari all’anno, Harris ha invece proposto di aumentare l’aliquota sulle plusvalenze – per esempio sui guadagni dalle azioni -, dal 20 al 28%, meno del 39,6% proposto da Biden. Poi la tassa sulle imprese, facendo salire l’aliquota abbassata da Trump dal 35 al 21 per cento, e alzandola al 28. In ogni caso, servirebbe il voto del congresso per introdurre queste modifiche. 

In cosa Kamala Harris “imita” Giorgia Meloni

Dicendo che 100 milioni di americani pagheranno meno tasse e beneficeranno di nuove agevolazioni fiscali federali, Kamala Harris ha mostrato delle intenzioni simili a quelle messe in atto da Giorgia Meloni nei suoi tre anni di governo.

Le proposte di Harris somigliano al taglio di cuneo fiscale e Irpef, le misure economiche più rappresentative di Meloni, che ora vuole confermare nella prossima legge di bilancio ed estenderne la platea dei beneficiari. 

Ma ci sono anche dei bonus simili sul tema famiglia e natalità, come il bonus mamme e l’aumento delle spese detraibili in base al numero dei figli. Ad esempio, Harris ha proposto un bonus di 6.000 dollari per le famiglie con neonati, oltre a continuare la proposta di Biden per un credito di imposta da 3.600 dollari per bambino.

Cosa cambia per Italia ed Europa

Se con Harris possiamo aspettarci una sostanziale continuità rispetto all’amministrazione Biden nei rapporti con Europa e Italia, bisogna anche mettere in conto degli attriti sul commercio. Lo scenario è differente dai dazi da guerra commerciale che vorrebbe imporre Donald Trump, ma comunque i risvolti potrebbero essere negativi.

Le politiche di Harris passano dalla difesa dei lavoratori americani e dell’economia nazionale e avrebbero conseguenze in Italia ed Europa. Già l'”Inflation Reduction Act” di Biden – nato principalmente per proteggere la produzione nazionale di pannelli solari, batterie e veicoli elettrici -, aveva causato la reazione stizzita dell’Unione Europea nel settore dell’auto, oggi in crisi, specie in Italia. C’erano state tensioni anche sull’export europeo di acciaio e alluminio e la vicepresidente potrebbe continuare sulla via intrapresa dal proprio presidente, portando avanti queste posizioni.

Gli scenari sono incerti e i rapporti con gli Stati Uniti forse cambieranno a prescindere da chi sarà eletto: Italia ed Europa dovranno prepararsi e adeguarsi di conseguenza.

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