Trump invoca “legge e ordine” per il “nuovo sogno americano”: “Zelensky pronto a trattare, a noi Panama e Groenlandia”

05.03.2025
Trump invoca "legge e ordine" per il "nuovo sogno americano": "Zelensky pronto a trattare, a noi Panama e Groenlandia"
Trump invoca "legge e ordine" per il "nuovo sogno americano": "Zelensky pronto a trattare, a noi Panama e Groenlandia"

Il presidente americano ha tenuto un lungo discorso al Congresso: “Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzi in 4 o 8 anni, e abbiamo appena iniziato”. Tutti i temi affrontati

I toni sono quelli roboanti a cui ci ha abituato e lo scopo è uno: annunciare il ritorno della “grande America” con un fare quasi messianico. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto il suo discorso al Congresso. Un’ora e quaranta minuti – nella notte italiana tra 4 e 5 marzo – in cui ha fatto da mattatore. Già dall’incipit è chiaro come il tycoon ha impostato il suo intervento: “L’America è tornata. Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzi in 4 o 8 anni, e abbiamo appena iniziato. Torno in quest’aula stasera per riferire che lo slancio dell’America è tornato”.

Trump ha spiegato di avere ereditato un’America sull’orlo del disastro, “invasa” da ventuno milioni di immigrati illegali, piegata dai prezzi impazziti, ferita da criminali, trafficanti di esseri umani. Poi la promessa: portare l’America verso una “nuova età dell’oro come mai si era vista prima”. E le richieste al Congresso: più fondi per le deportazioni di massa dei clandestini e per realizzare uno scudo analogo all’Iron Dome di Israele per proteggere l’America.

Donald Trump ha toccato molti temi in un’aula della Camera divisa: conservatori entusiasti e democratici disorientati. I progressisti hanno mostrato cartelli con scritto “Musk ruba” e “proteggete i veterani”. Alcuni deputati lo hanno interrotto ripetutamente e uno di loro è stato espulso dall’aula.  Vediamo i punti principali del discorso di Trump.

Trump incassa la resa di Zelensky

Trump incassa la sostanziale resa del presidente ucraino Zelensky che, dopo l’annuncio del congelamento degli aiuti militari Usa, ha fatto marcia indietro dopo la lite alla Casa Bianca. “Ho ricevuto oggi dal presidente dell’Ucraina Zelensky una lettera che dice che l’Ucraina è pronta a venire al tavolo dei negoziati prima possibile, per portare una pace duratura”, ha detto Trump aggiungendo che Zelensky è pronto anche a firmare l’accordo sulle terre rare “in qualsiasi momento”. Trump ha detto di “apprezzare” l’apertura del leader ucraino. 

Subito la sponda anche a Mosca: “Abbiamo ricevuto forti segnali. Sono pronti per la pace”. Il presidente Usa ha spiegato di avere avuto “discussioni serie” con Mosca: “Non sarebbe bellissimo? È ora di porre fine a questa guerra insensata”.

Trump vuole la Groenlandia e il canale di Panama, ma anche Marte

Donald Trump ha ribadito l’intenzione di impossessarsi del canale di Panama e della Groenlandia. “Penso che ce la faremo in un modo o nell’altro. Ce la faremo”, ha detto Trump lasciando aperta la possibilità di usare la forza militare o la coercizione economica. Parole che stridono con la dichiarata volontà di rispettare comunque la scelta dei groenlandesi: “Sosteniamo fermamente il vostro diritto di determinare il vostro futuro. E se lo scegliete, vi diamo il benvenuto negli Stati Uniti d’America”. 

E guardando al futuro nei piani di Trump c’è anche Marte: “Andremo su Marte e oltre e pianteremo la bandiera americana”.

La guerra dei dazi: “Prenderemo trilioni di dollari”

Trump ha affrontato il tema dei dazi e anche in questo caso la visione è quella di volere riscattare l’America da anni di sfruttamento. I dazi potrebbero portare “qualche scompiglio”, ha ammesso ma “non servono solo a proteggere i posti di lavoro americani. Servono a proteggere l’anima del nostro Paese. Ci saranno dei piccoli disordini, ma ci sta bene. Non saranno molti”. “Qualsiasi tariffa ci verrà applicata – ha annunciato – noi applicheremo loro una tariffa. Qualunque tassa ci applicheranno, noi applichiamo loro una tassa. E se loro applicheranno tariffe non monetarie per tenerci fuori dal loro mercato, allora noi applichiamo barriere non monetarie per tenerli fuori dal nostro mercato. Prenderemo trilioni di dollari e creeremo posti di lavoro come non abbiamo mai visto prima”. 

Pena di morte per chi uccide un poliziotto

Pugno duro di Trump in tema di sicurezza: “Ho già firmato un ordine esecutivo in cui chiede che diventi obbligatoria la pena di morte per chiunque uccida un poliziotto e stasera entrerà in vigore la protezione per gli agenti americani”. 

Lo stop all’immigrazione 

Una delle prime azioni di Trump, una volta insediato, è stata quella di fermare il flusso di migranti dando vita a quelle che sono state definite deportazioni di massa. E davanti al Congresso è arrivata l’orgogliosa rivendicazione. “I Democratici – ha detto – hanno continuato a dire che serviva una nuova legge per contrastare l’immigrazione illegale. Ma alla fine ciò di cui avevamo davvero bisogno era un nuovo presidente”.

Le lodi a Musk

Trump non ha perso l’occasione per lodare il dipartimento dell’Efficienza governativa citando Elon Musk, in piedi nella galleria del pubblico. “Grazie Elon – ha aggiunto Trump – stai facendo un grande lavoro, apprezziamo il tuo lavoro, anche l’altra parte”, riferita ai Democratici, che hanno risposto rumoreggiando.

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