Il Gnl statunitense è stato decisivo nel sostituire le forniture dalla Russia: ora la Casa bianca ha una nuova arma di ricatto. Nel mentre, le riserve preoccupano. Ma cosa cambia per i prezzi delle bollette?
In futuro avremo una nuova dipendenza dall’estero per scaldare le case o produrre energia col gas. Non più la Russia di Vladimir Putin, ma gli Stati Uniti di Donald Trump. Il processo è già in corso: il gas naturale liquefatto americano è fondamentale nel sostituire le forniture di gas russo. Le navi metaniere statunitensi che scaricano Gnl nei porti italiani ed europei sono sempre di più. Le discussioni sui dazi e le riserve che si svuotano accendono preoccupazioni sul futuro. Cosa accadrà ai prezzi delle bollette?
I prezzi del gassi oggi, Pichetto: “Il 2025 sarà molto duro”
Il governo Meloni ha da poco approvato un decreto bollette per far pesare meno gli aumenti di prezzo sulle tasche di consumatori e imprese. Ma sulle bollette, “il 2025 sarà ancora molto duro salvo non ci sia diminuzione del prezzo del gas, che è legato a equilibri politici – ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin -. Mi auguro che si arrivi il più in fretta possibile alla pace e che si trovi un punto di non belligeranza”.
Nelle ultime settimane, la quotazione del gas è andata su e giù. L’indice Ttf alla borsa di Amserdam, da cui dipendono i prezzi in Italia e in Europa, al momento è in discesa, a 42,86 euro al megawattora. Nel mentre però, le bollette aumentano.
Nell’ultimo aggiornamento Arera, il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili sale del 3 per cento. Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori, la spesa totale nei prossimi dodici mesi sfonda quota 1.400 euro, arrivando a 1.435 euro, che sommati ai 626 euro della luce vogliono dire una stangata complessiva da 2061 euro.
Nel confronto con lo scorso anno, poi, il prezzo è oggi superiore del 29,9 per cento rispetto a febbraio 2024.
Le preoccupazioni sulle riserve di gas
Secondo la piattaforma Gie Agsi, le riserve di gas dell’Italia sono scese sotto il 50 per cento di riempimento, al 49,92%, mentre la media Ue cala a 37,98%. Spicca la Croazia, con la più bassa percentuale di riempimento degli stoccaggi, al 17,56%.
Le riserve si stanno svuotando a una velocità superiore rispetto agli ultimi due anni: quelle italiane sono inferiori del 12,5% rispetto al 2024 e del 16 sul 2023. Tutto dipende dalle temperature: se marzo 2025 sarà più freddo del solito servirà più gas. D’altra parte, solo nei primi due mesi dell’anno, la domanda italiana di gas è cresciuta dell’8%. Secondo l’elaborazione Ansa su dati Snam a fronte di una domanda industriale sostanzialmente stabile, i consumi civili segnano un +3%, imputabile proprio al clima più freddo.
E quando la materia prima scarseggia i prezzi possono solo aumentare.
Trump pompa Gnl americano verso l’Europa: guadagni e ricatti
A breve ci sarà ancora meno gas disponibile. Proprio a fine marzo infatti entrerà in vigore il divieto di trasbordo del Gnl russo nei porti Ue. L’Europa importa ancora del gas naturale liquefatto dalla Russia, come si vede nel grafico sotto del think tank Bruegel.