Gli arrivi di migranti sulle coste italiane sono più che dimezzati rispetto al 2023, ma non di certo per l’accordo fatto dal governo Meloni con quello tunisino, anzi: proprio la Tunisia è tornata a essere il primo Paese di partenza (e per vittime). Facciamo chiarezza
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane sono in netta diminuzione. La tendenza è in atto da inizio 2024, ma ad aprile è stata più evidente, con il numero degli arrivi più che dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2023. Come mostrano gli ultimi dati, anche la nazionalità di chi si mette in viaggio nel Mediterraneo è cambiata. I motivi possono essere diversi, con alcuni più probabili di altri. Di sicuro, gli ultimi accordi firmati tra Italia, Unione Europea e Tunisia, rivendicati da Giorgia Meloni, non stanno portando i risultati promessi.
Quanti migranti sono sbarcati in Italia finora: i dati del 2024
Secondo i dati più aggiornati diffusi dal cruscotto giornaliero del ministero dell’Interno, tra l’1 gennaio 2024 e il 30 aprile 2024 sono sbarcati 16.137 migranti sulle coste italiane. A gennaio e febbraio gli arrivi erano stati, rispettivamente 2.258 e 2.301. Sono decisamente meno rispetto allo stesso periodo del 2023, quando tra gennaio e aprile erano arrivati in 42.201, quasi il 62 per cento in meno. Il calo è evidente nel grafico sotto estratto dalle statistiche ufficiali del Viminale.
Ma la situazione cambia se paragonata al 2022: nel 2024, a marzo e aprile, sono arrivati decisamente più migranti di due anni fa. In generale, nel mese di aprile 2024, ci sono stati 19 giorni con gli sbarchi fermi a zero, di cui 17 consecutivi, mentre la maggior parte si è concentrata nella prima decade del mese, come si vede dal grafico sotto.
Da dove partono e dove arrivano i migranti nel 2024: la mappa degli sbarchi
Secondo i dati comunicati dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Libia e Tunisia sono stati i principali Paesi di partenza dei migranti per arrivare in Italia nel 2024. In particolare, ad aprile la Tunisia è tornata a essere il primo Paese di partenza per gli arrivi via mare in Italia dal settembre 2023, con il 73 per cento di tutti gli arrivi. La stragrande maggioranza delle persone (il 76 per cento) arrivate ad aprile è sbarcata a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Pantelleria, Ravenna, Reggio Calabria e Catania.
Da inizio anno, le prime quattro nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh, Siria, Tunisia e Guinea, a cui sono seguite Egitto, Pakistan, Mali e Sudan. Nello stesso periodo dello scorso anno la maggioranza di chi arrivava aveva una nazionalità differente: la metà degli sbarchi era rappresentata, in ordine decrescente, da Paesi come Costa d’Avorio, Guinea, Pakistan ed Egitto.
Proprio tra chi è partito dalla Tunisia, nel mese di aprile sono stati segnalati 10 morti e 62 dispersi in quattro diversi incidenti. Vuol dire che lungo questa rotta ci sono state oltre due vittime al giorno, il 95% di tutti i morti registrati nel Mediterraneo, come comunicato dall’Unhcr, che continua a ”sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale”.
Perché ci sono meno sbarchi di migranti in Italia: i motivi
L’azzeramento degli sbarchi dopo i primi dieci giorni di aprile 2024 potrebbe avere una spiegazione semplice: il meteo. Nei primi dieci giorni di aprile, dove si sono concentrati gli sbarchi del mese, dell’alta pressione sul Mar Mediterraneo ha creato delle condizioni di mare calmo, ideali per la navigazione. Ma nei giorni successivi la situazione è cambiata, in peggio, come riportato anche dal giornalista Sergio Scandura che da anni monitora i datti sulle rotte migratorie.
Nelle settimane di mare mosso le onde hanno anche superato i tre metri. Le previsioni per le prossime settimane porteranno dei miglioramenti e potrebbero permettere nuove partenze a maggio 2024.
Nelle scorse settimane, vari esponenti del governo e la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avevano attribuito il calo degli sbarchi agli accordi stretti tra Unione Europea, Italia e Tunisia. In realtà, come visto dai dati disponibili, il numero di arrivi dalla Tunisia è il più alto da otto mesi a questa parte. Gli accordi sono stati criticati viste le accuse di violenze nei confronti della Tunisia sui migranti respinti. L’Ue si è impegnata a investire 900 milioni di euro per un aiuto finanziario a lungo termine, 105 milioni come supporto al controllo delle frontiere e 150 milioni come sostegno aggiuntivo al bilancio. Ma, a differenza di quanto affermato da Meloni, i risultati dell’accordo non si sono ancora visti, per il momento.
Fonte: Today