Il piano per rilanciare l’industria automobilistica europea

03.03.2025
Il piano per rilanciare l'industria automobilistica europea
Il piano per rilanciare l'industria automobilistica europea

La Commissione avanzerà delle proposte per permettere alle imprese di continuare nel percorso verso l’addio ai motori inquinanti nel 2035. I leader europei si riuniscono per decidere come continuare a sostenere l’Ucraina

In cima all’agenda

Rilanciare il settore automobilistico – Mercoledì 5 marzo la Commissione presenterà il suo atteso Piano d’azione per il settore automobilistico. Dopo il dialogo strategico con i rappresentanti dell’industria, lanciato a gennaio, l’esecutivo comunitario dovrebbe spiegare come intende sostenere questo settore che impiega 13 milioni di persone e rappresenta circa il sette per cento del Pil europeo, nell’ambito di una più ampia spinta a rilanciare la competitività del continente.

Via le multe – Bruxelles dovrebbe innanzitutto avanzare una proposta per venire incontro alle richieste delle case automobilistiche che hanno chiesto flessibilità sui target di riduzione delle emissioni dei parchi macchine di quest’anno, target che se non rispettati potrebbero portare a pesanti multe. Ma si attendono anche proposte ambiziose come incentivi europei per l’acquisto di auto elettriche, per permettere di mantenere l’addio ai motori a combustibile entro il 2035, senza però mettere in pericolo la sostenibilità e competitività dell’industria.

Aiutare l’Ucraina senza Trump – Oggi, domenica 2 la maggior parte dei leader Ue saranno a Londra per una riunione sull’Ucraina organizzata dal premier britannico Keir Starmer e alla quale parteciperanno anche Zelensky, il Segretario generale della Nato Rutte e il presidente turco Erdogan. L’incontro servirà a discutere di come continuare a sostenere Kiev dopo l’ormai probabile disimpegno Usa, di come tenere in vita le speranze di un accordo di pace con la Russia di Vladimir Putin e come garantire la sicurezza a lungo termine del Paese (e dell’Europa). 

Alla ricerca di un nuovo leader – La riunione arriva dopo il drammatico scontro in diretta mondiale tra Zelensky, Trump e Vance alla Casa Bianca. Dopo il vero e proprio assalto al presidente ucraino, l’Europa (con l’eccezione dell’Ungheria) si è stretta attorno a Kiev, lodando la dignità del leader del Paese. L’Alto rappresentante Kallas ha detto che “è emerso chiaramente che il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader. Sta a noi, europei, raccogliere questa sfida”. Ne saremo capaci? 

Armi a Kiev – I 27 Capi di Stato e di governo dell’Ue si riuniranno poi nel Consiglio europeo speciale convocato dal presidente Antonio Costa giovedì 6 marzo. Centrale più che mai sarà ora la discussione su un nuovo pacchetto militare per l’Ucraina, visto che gli aiuti statunitensi con ogni probabilità saranno fermati. Zelensky spera di ottenere un impegno affinché vengano fornite al più presto nuove armi, tra cui missili, sistemi di difesa aerea e proiettili d’artiglieria.

L’Ungheria contraria – Come sempre c’è lo scoglio da superare dell’Ungheria di Viktor Orban, che si oppone a qualsiasi nuovo aiuto militare a Kiev, soprattutto nel contesto dell’apertura dei colloqui tra la Russia e gli Stati Uniti. Gli europei hanno già fornito circa 134 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina, di cui poco meno di 50 miliardi di euro in sostegno militare.

Altri temi caldi

Dialogo strategico sull’acciaio – Sempre mercoledì 5 marzo la Commissione dovrebbe lanciare il  dialogo strategico sull’acciaio per affrontare la crisi del settore nell’ambito della transizione climatica e i rischi legati ai dazi su alluminio e acciaio imposti da Trump. Il piano sarà coordinato dal vicepresidente Stephane Séjourné. Alla prima riunione, che sarà presieduta da von der Leyen, sono stati invitati a partecipare rappresentanti chiave dell’intera filiera siderurgica.

Parità di genere – In vista dell’8 marzo, la Commissione questa settimana dovrebbe anche la sua ‘Tabella di marcia per i diritti delle donne’. Il piano dovrebbe elaborare una nuova Strategia per l’uguaglianza di genere, dalla lotta contro la violenza di genere all’emancipazione economica delle donne, alla loro partecipazione alla politica e affrontare le discriminazioni nella sanità, nell’istruzione, negli alloggi, nella protezione sociale e nell’offerta di beni e servizi.

La Moldavia verso l’Ue – Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, si recherà lunedì 3 a Chișinău, in Moldavia, dove incontrerà la presidente Maia Sandu, per ribadire il pieno sostegno dell’Ue al governo moldavo e al suo processo di integrazione europea. Giovedì 6 i deputati del Parlamento europeo daranno il primo via libera in commissione lo strumento da 1,9 miliardi di euro che mira per sostenere le riforme nel Paese e far progredire il processo di adesione.

Consiglio Ue

Rifugiati siriani – Mercoledì 5 marzo Consiglio Affari interni con i ministri dei Ventisette che si riuniranno a Bruxelles per discutere della dimensione esterna della migrazione, soprattutto alla luce del cambio di regime in Siria. Con la cacciata di Assad molti Paesi pensano di togliere il diritto di asilo ai siriani, ma Bruxelles ritiene sia ancora presto per fidarsi della nuova leadership della nazione. Si parlerà anche di sicurezza interna, di lotta al traffico di droga e alla criminalità organizzata.

Diritti fondamentali – Venerdì 7 al Consiglio Giustizia i ministri terranno un dibattito politico su una proposta di direttiva per armonizzare alcuni aspetti del diritto fallimentare, una delle iniziative chiave del piano d’azione dell’Unione dei mercati dei capitali. Il Consiglio approverà anche le conclusioni sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Si farà inoltre il punto della situazione riguardo alla lotta contro l’impunità per quanto concerne i crimini commessi nella guerra in Ucraina.

Parlamento Ue

Case a prezzi accessibili – Lunedì 3 nella commissione speciale del Parlamento europeo sulla crisi abitativa dibattito con il commissario Dan Jørgensen e il vicepresidente Raffaele Fitto sulle iniziative che l’esecutivo comunitario intende intraprendere per garantire alloggi a prezzi accessibili. Si discuterà di come aiutare gli Stati membri a promuovere soluzioni sostenibili.

Appalti pubblici – Mentre il Parlamento europeo si prepara a rivedere la legislazione sugli appalti pubblici il gruppo socialista organizza mercoledì un dibattito con politici, esperti e società civile per sollecitare l’introduzione di criteri sociali e sostenibili obbligatori negli appalti, sostenendo che sono fondamentali per garantire che la spesa per gli appalti pubblici promuova posti di lavoro di qualità, salari equi e condizioni di lavoro dignitose. Qui il programma.

Disordini alimentari – La vicepresidente Antonella Sberna e il Forum europeo dell’alimentazione ospiteranno una discussione sull’approccio dell’Ue ai disturbi alimentari, alla salute mentale e al loro più ampio impatto sulla società. Organizzato nell’ambito della Settimana di sensibilizzazione sui disturbi alimentari di marzo, l’evento esplorerà il panorama normativo, le strategie di prevenzione, il ruolo dei social media e l’integrazione della salute mentale e della nutrizione nelle politiche comunitarie. Qui il programma

Lotta al ‘ruscismo’ – Martedì 4 il gruppo dei Conservatorie  riformisti (Ecr), organizza una discussione sul “neo-imperialismo russo” e sull’ideologia del cosiddetto “ruscismo”, termine che significa ‘fascismo russo’. Organizzato in collaborazione con la Missione dell’Ucraina presso l’Ue, l’evento si concentrerà sulle strategie per contrastare l’ideologia di Mosca. Qui il programma.

Mini Cofoe – Dal 6 all’8 marzo a Bruxelles congresso di Eumans, il movimento paneuropeo fondato da Marco Cappato. Nella prima giornata, al Parlamento europeo, esperti, attivisti e rappresentanti istituzionali discuteranno di come rendere l’Unione europea più partecipativa. negli altre due giornate, 100 cittadini saranno chiamati per formare un campione rappresentativo della società per età, sesso, occupazione e altre caratteristiche sociologiche e proporre iniziative concrete. Una sorta di mini Conferenza sul futuro dell’Europa (info qui).

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