Danni alla fibra ottica che collega la Finlandia alla Germania, si indaga sulle cause. Bruxelles adotta misure per proteggere le infrastrutture, anticipare le minacce e riparare i danni il più rapidamente possibile
La polizia svedese sta indagando su un nuovo sospetto caso di sabotaggio di un cavo di telecomunicazione sottomarino nel Mar Baltico. “Prendiamo molto seriamente tutte le segnalazioni di possibili danni alle infrastrutture nel Mar Baltico. Bisogna considerarli alla luce della grave situazione di sicurezza esistente”, ha scritto su X il premier svedese, Ulf Kristersson.
Si tratterebbe di un cavo situato a est dell’isola di Gotland, ha affermato la Guardia costiera del Paese. “È stata avviata un’indagine preliminare e abbiamo una nave, la Kbv 003, in rotta verso est di Gotland. Il cavo si trova nella zona economica svedese e stiamo assistendo alle indagini sulla scena del crimine”, ha dichiarato Karin Cars, portavoce della Guardia costiera.
L’operatore di telecomunicazioni finlandese Cinia ha spiegato di aver rilevato lievi danni al suo collegamento in fibra ottica sottomarino C-Lion1, che collega la Finlandia alla Germania, ma ha precisato che non vi è stato alcun impatto sulla funzionalità del cavo. La polizia svedese sta indagando sulla questione perché la violazione si è verificata nella zona economica di Stoccolma.
Stato di allerta
La regione del Mar Baltico è in stato di allerta e la Nato ha rafforzato la sua presenza nella zona dopo una serie di interruzioni di cavi elettrici, telecomunicazioni e gasdotti, iniziate da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022. La maggior parte di questi incidenti è stata causata da navi civili che, trascinando le loro ancore sul fondo, hanno tranciato i cavi.
Secondo esperti e politici, tali eventi si inseriscono nel contesto di una “guerra ibrida” condotta dalla Russia contro i Paesi occidentali, accusa che il Cremlino nega. Sarebbero invece state entità ucraine a sabotare il gasdotto Nord Stream, un altro sabotaggio avvenuto dopo lo scoppio della guerra.
Di fronte alla ripetizione di questi eventi, la Nato ha annunciato a gennaio l’avvio di una missione di pattugliamento per proteggere queste infrastrutture sottomarine. Aerei, navi e droni vengono ora inviati in modo più massiccio e regolare nel Mar Baltico nell’ambito di una nuova operazione chiamata “Sentinella del Baltico”.
Il piano Ue
Oggi (venerdì 21 febbraio), la Commissione europea ha poi presentato un piano per rafforzare la sicurezza dei cavi sottomarini. “Stiamo adottando misure per proteggere i cavi, individuare e anticipare più rapidamente le minacce e riparare i danni il più rapidamente possibile”, ha dichiarato il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas.
In particolare, l’Ue intende “rafforzare i requisiti di sicurezza e le valutazioni dei rischi per i cavi sottomarini”, oltre a sostenere “il finanziamento per la diffusione di nuovi cavi intelligenti” più resistenti, si legge in una nota.
Tra le proposte annunciate in una conferenza stampa a Helsinki vi è il rafforzamento delle “capacità di sorveglianza delle minacce da parte dei bacini marittimi”, in particolare nel Mediterraneo e nel Baltico. “Ciò consentirà di dare avvisi più tempestivi e risposte più efficaci”, ha dichiarato la Commissione europea. Secondo il comunicato stampa, Bruxelles vuole “migliorare l’efficacia del sistema di gestione delle crisi per un’azione rapida” in caso di incidente e “aumentare le capacità di riparazione”.
Secondo un funzionario della Commissione, l’esecutivo promette inoltre di collaborare meglio con le aziende private per migliorare la prevenzione e la comunicazione di eventuali incidenti. Circa il 60 per cento dei cavi in fibra ottica è infatti gestito da aziende private. In termini di deterrenza, l’Ue afferma che applicherà “sanzioni e misure diplomatiche contro gli attori ostili”. Secondo la Commissione, i cavi di telecomunicazione trasportano il 99 per cento del traffico Internet transcontinentale.