I deputati del gruppo starebbero studiando una strategia per evitare alleanze tra i popolari e le fazioni più radicali dell’aula, che metterebbero in pericolo la maggioranza ufficiale a sostegno di von der Leyen
Il gruppo socialista al Parlamento europeo starebbe studiando un piano per isolare le forze della destra radicale ed evitare che si ripetano convergenze con il Partito Popolare, un piano che ha fatto infuriare la Lega. È stato il giornale specializzato in politica europea Politico a riportare la notizia, pubblicando stralci di un documento di cinque pagine contrassegnato come “confidenziale”, che sarebbe stato messo a punto da 136 parlamentari del gruppo, preoccupati per la tenuta della maggioranza ufficiale formata da popolari, socialisti e liberali.
“C’è una tendenza estremamente preoccupante che emerge dall’attività quotidiana, in cui i coordinatori si trovano sempre più spesso di fronte a maggioranze ostili di destra”, si legge nel documento, secondo cui questa nuova realtà si manifesterà quando la legislazione inizierà finalmente ad approdare in Parlamento.
La strategia
Uno dei problemi, secondo il testo, è che i deputati dei Patrioti per l’Europa di Viktor Orbán, Matteo Salvini e Jordan Bardella si starebbero mostrando sempre più come politici ragionevoli e non estremisti per provare a far cadere il “cordone sanitario” contro di loro: “Da parte dei Patrioti si stanno comportando in modo più professionale e dobbiamo reagire a questo”, ha detto un deputato del gruppo. Il gruppo è più proattivo a Bruxelles e sta anche corteggiando apertamente il Ppe.
Secondo i socialisti, per fermare questa tendenza ad allearsi della destra dell’Aula ed evitare la creazione della cosiddetta “maggioranza Venezuela” (formata dai popolari, dai Patrioti, insieme ai Conservatori e Riformisti Ecr di Fratelli d’Italia e all’Europa delle Nazioni Sovrane dell’AfD), bisogna essere “più assertivi”, attaccare politicamente l’estrema destra e “creare un cuneo” tra questa e il Ppe, lavorando allo stesso tempo più strettamente con liberali e verdi.
Evitare alleanze con il Ppe
“Dovremmo identificare e fare leva su tutte quelle questioni che possono creare un cuneo tra l’estrema destra e il Ppe”, afferma il documento di S&D. Il gruppo di centrodestra di Manfred Weber “deve sapere che ci saranno conseguenze nel guardare in entrambe le direzioni” (a destra e sinistra), ma senza essere “eccessivamente aggressivi”, per evitare di alienarsi le voci “più mainstream” dei popolari. Più soft la posizione verso l’Ecr, nei confronti del quale si chiede un “approccio caso per caso”, sottolineando che si tratta di un gruppo eterogeneo che contiene sia politici “mainstream” che “antieuropei”.
Tra le tattiche suggerite per togliere spazio alla destra radicale, non solo mantenere il cordone sanitario – votando contro ogni loro possibile elezione a cariche istituzionali e provando a escluderli dalle delegazioni in viaggio all’estero – ma anche semplicemente evitare di interagire con loro nei dibattiti in Aula, per non dar loro spazio e visibilità.
Furia della Lega
“Siamo oltre l’immaginabile”, è stato il commento della Lega, secondo cui “la sinistra conferma di non avere alcun rispetto verso il voto di milioni di elettori europei e, ormai disperata, prova con ogni mezzo a fermare l’inesorabile crescita della Lega e dei suoi alleati europei”. La delegazione del Carroccio al Parlamento europeo, in una nota, ha denunciato quelli che ritiene essere “accorgimenti ed escamotage che ruotano attorno al mantenimento dell’antidemocratico e vergognoso ‘cordone sanitario’ per arginare forze elette democraticamente, la cui unica colpa è avere un’idea diversa d’Europa”.