Il Pontefice si è presentato in sedia a rotelle: il Giubileo durerà fino al 6 gennaio 2026 e sarà dedicato alla “speranza”
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro. Comincia il Giubileo 2025 dedicato al tema della “speranza”. “Entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, perché a ogni uomo e a ogni donna sia dischiusa la via della speranza che non delude” ha detto il Pontefice prima di dare il via alla celebrazione.
Le autorità presenti e l’appello alla “speranza”
Il Papa ha varcato la Porta Santa sulla sedia a rotelle. Dopo l’apertura, la Porta Santa è stata attraversata da 54 fedeli provenienti dai cinque continenti.
Il Giubileo durerà poco più di un anno e si concluderà il 6 gennaio del 2026. Tra le autorità presenti oggi, martedì 24 dicembre a San Pietro, oltre alla premier Giorgia Meloni, ci sono il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Anche loro hanno varcato la Porta Santa dopo il Pontefice e i presuli presenti. Tra le altre autorità ci sono – secondo quanto riferito dalla sala stampa vaticana – i capitani reggenti di San Marino e i vertici dell’Ordine di Malta.
E il tema di quest’anno, come già accennato, è quello della speranza, in un mondo lacerato da conflitti e ingiustizie. La speranza “non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità, non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri” ha detto il Papa nell’omelia della messa di Natale aggiungendo che la speranza cristiana “esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione”.
Il Pontefice ha poi portato l’attenzione sui drammi che scuotono la contemporaneità, in primis le guerre, ricordando le vittime più piccole del conflitto israelo-palestinese e ucraino, ma anche dei tanti conflitti regionali che lacerano il mondo: “Ce ne sono tante di desolazioni in questo mondo, pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e sugli ospedali” ha detto Francesco.
Cosa succederà nei prossimi giorni
L’apertura della “Porta Santa” sarà seguita nei prossimi giorni da quelle delle altre tre basiliche maggiori di Roma e di migliaia di altre chiese in tutto il mondo.
Fedele al suo impegno verso i marginalizzati, Francesco giovedì 26 dicembre sarà poi nella prigione romana di Rebibbia, dove presiederà una messa in segno di vicinanza ai detenuti.
In contrasto con il suo retaggio storico – fu istituito da papa Bonifacio VIII nel 1300 – l’evento si è modernizzato, dotandosi di un’app per smartphone in sei lingue e persino di una mascotte, “Luce” (dal latino “luce”), un personaggio ispirato alla cultura pop manga. Questa scelta ha suscitato critiche, ma per alcuni rappresenta una volontà di rinnovamento generazionale.
Intitolata “Pellegrini di speranza”, questa edizione vedrà alternarsi per un anno gruppi provenienti da tutto il mondo: giovani, migranti, artisti, musicisti, associazioni, rappresentanti del mondo dello sport, dell’impresa e del settore educativo saranno invitati in Vaticano in date specifiche.