Bankitalia: Investimenti in Ricerca e Istruzione per Favorire la Crescita Economica
ROMA – Il vicecapo dipartimento Economia e Statistica Andrea Brandolini ha sottolineato durante un’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato che “il quadro macroeconomico internazionale resta contraddistinto da grande instabilità. Nel nostro Paese le condizioni economiche delle imprese e delle famiglie sono nel complesso solide, ma non mancano fattori di vulnerabilità. In queste circostanze, l’economia italiana si mantiene su un percorso di crescita moderata, stimata per il 2025 nell’ordine di circa mezzo punto percentuale, dal Dpfp e dai principali previsori. Nel prossimo triennio si prevede che l’aumento del Pil resti inferiore all’1 per cento all’anno”, riporta Attuale.
Brandolini ha evidenziato la prudenza della politica di bilancio delineata nel Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), che conferma gli impegni del Piano strutturale di bilancio a medio termine in relazione alla spesa netta e al previsto percorso discendente per il rapporto tra debito e Pil a partire dal 2027. Secondo Bankitalia, “i risultati dello scorso anno, così come le stime del Dpfp per l’anno in corso, sono incoraggianti. L’indebitamento netto, che nel 2024 si è più che dimezzato, scenderebbe ulteriormente quest’anno, riportandosi al 3 per cento del Pil. Il saldo primario, tornato positivo lo scorso anno per la prima volta dal 2019, aumenterebbe allo 0,9 per cento”.
Il dirigente ha anche sottolineato che “il miglioramento non è avvenuto a scapito degli investimenti pubblici che, al contrario, si collocano in rapporto al prodotto su livelli storicamente molto elevati”. Questo scenario ha permesso una diminuzione del premio per il rischio richiesto dagli investitori, riducendo di oltre 100 punti base il differenziale tra i titoli sovrani decennali italiani e tedeschi negli ultimi due anni e di quasi 50 nell’ultimo anno. Nonostante ciò, Brandolini ha avvertito che “il processo di risanamento dei conti procede, ma non è esente da rischi, ancor più alla luce dei molti fattori di instabilità del quadro internazionale”. Un aumento improvviso dei premi per il rischio sovrano nelle economie avanzate potrebbe avere impatti negativi sulle condizioni di finanziamento e sull’attività economica.
Investimenti in Ricerca e Istruzione
Brandolini ha suggerito che “sarebbe inoltre opportuno limitare gli incrementi di spesa o le riduzioni di entrate di natura temporanea: hanno effetti solo transitori sulla domanda, aumentano il livello del debito e risultano spesso difficili da rimuovere. Una riallocazione tra le diverse poste del bilancio può favorire la produttività e la crescita. Ciò accadrebbe, ad esempio, aumentando le risorse a favore di investimenti, ricerca e istruzione e contestualmente razionalizzando le spese fiscali, rimuovendo gli elementi del sistema tributario che scoraggiano la crescita dimensionale delle imprese, arginando l’erosione della base imponibile dell’Irpef”.
Riforme Strutturali Necessarie
Infine, il vicecapo dipartimento ha affermato che “per un Paese che ha un debito pubblico elevato come l’Italia la prudenza nella gestione delle finanze pubbliche è meritoria quanto doverosa. Va coniugata con riforme strutturali che sostengano la crescita e l’innovazione”.