Bonus casa, ecco la stretta del governo: le agevolazioni passano dal 50% al 30%, tutte le spese tagliate e chi sarà escluso

15.05.2024
Bonus casa, ecco la stretta del governo: le agevolazioni passano dal 50% al 30%, tutte le spese tagliate e chi sarà escluso
Bonus casa, ecco la stretta del governo: le agevolazioni passano dal 50% al 30%, tutte le spese tagliate e chi sarà escluso

Il giro di vite sulle ristrutturazioni sarà importante. Intanto si intensificano i controlli nei cantieri avviati con il Supoerbonus

La stretta del governo sul Superbonus 110% è iniziata da tempo. E quello che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha definito «una droga» dalla quale gli italiani «devono disintossicarsi» sarà soltanto un ricordo del periodo Covid e post Covid. Le agevolazioni per la ristrutturazione delle casa cambieranno drasticamente. Si passerà, dunque, dal Superbonus ai bonus «ordinari». Ma come?

Bonus casa ed Ecobonus, la detrazione scende al 30% dal 2028

Il giro di vite del governo non toccherà soltanto il cosiddetto Superbonus, tema che sta dividendo e aprendo non poche polemiche all’interno della stessa maggioranza, ma andrà a toccare tutte quelle agevolazioni già note (ad esempio gli sgravi fiscali al 50% classici degli anni passati): c’è soprattutto la riduzione dal 50 al 30% della detraibilità del bonus «ordinario» per le ristrutturazioni. Insomma, i sogni cullati da imprese e molte famiglie di ristrutturare casa potendo contare su detrazioni fiscali elevate sono giunti al capolinea. Il nuovo sistema dovrebbe partire dal 2028 e dovrebbe diventare una regola fissa.

Chi riguarda
Sono esclusi gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, per i quali la detrazione resta del 50%. Attualmente per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, l’aliquota agevolativa è fissata al 50%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, ma dal primo gennaio 2025 si tornerà all’aliquota del 36% delle spese sostenute, nel limite massimo di spesa annuale di 48.000 euro per unità immobiliare.

I controlli
Intanto si intensificheranno i controlli nei cantieri avviati con il Superbonus al 110. I Comuni, infatti, potranno svolgere attività di vigilanza e controllo nei cantieri in cui si effettuano lavori con il Superbonus. Lo prevede l’emendamento del governo. I Comuni, qualora nell’ambito delle attività di vigilanza e di controllo previste in materia edilizia, rilevino «l’inesistenza, totale o parziale, degli interventi», lo dovranno segnalare agli uffici della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate. La norma «potrebbe determinare un incremento dell’attività di controllo delle agevolazioni da Superbonus», evidenzia la Relazione tecnica, «con il conseguente aumento dell’azione di contrasto alle frodi e il disconoscimento delle indebite agevolazioni fiscali». Ai Comuni che effettuano le segnalazioni verranno applicate le disposizioni in materia di partecipazione degli stessi all’accertamento fiscale e contributivo, incentivando la loro partecipazione con il «riconoscimento di una quota delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo», spiega la Relazione tecnica, precisando che questa «quota, inizialmente prevista in misura pari al 33%, è stata innalzata al 50%».

L’allarme Ance
«Nel merito siamo contenti che ci sia stato un approfondimento da parte del ministro: rispetto alle dichiarazioni fatte, il testo è molto meno impattante di quanto si temesse. E’ stato molto mitigato l’impatto». Così la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, interpellata dall’ANSA, commenta la norma contenuta nell’emendamento del governo al decreto Superbonus che prevede dal 2024 la rateizzazione su 10 anni delle detrazioni del Superbonus. «Sul principio – aggiunge – resta che qualsiasi retroattività ha degli aspetti problematici e qualsiasi norma che abbia qualche parvenza di retroattività non può vederci d’accordo».

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