La sfida di Forza Italia a Meloni e Salvini: “Ricordatevi del piano vaccini”. Cosa prevede l’ordine del giorno presentato alla Camera dal partito di Antonio Tajani
Dal fisco al fine vita: sono tanti i fronti aperti all’interno della maggioranza. Per il governo Meloni l’inciampo parlamentare è dietro l’angolo. Verrebbe da dire: all’ordine del giorno. Ed è dal piano vaccinale che potrebbero arrivare i guai. Forza Italia ha presentato alla Camera un testo “divisivo” per la coalizione di centrodestra.
Rispetto agli alleati, il partito di Antonio Tajani ha posizioni differenti sulla pandemia da Covid-19. Lo dimostrano i malumori dei giorni scorsi sulla sanatoria ai no vax contenuta nel decreto Milleproroghe. Gli azzurri in Senato hanno votato il provvedimento, seppur con qualche distinguo. Ma è proprio alla Camera, nella parte finale dell’iter di conversione del decreto, che la maggioranza potrebbe dividersi.
Impegno sul piano vaccinale
A Montecitorio Forza Italia ha presentato un ordine del giorno che impegna l’esecutivo a “riaffermare come priorità di sanità pubblica gli obiettivi del calendario vaccinale e del Piano nazionale di prevenzione nazionale (Pvnp)”. In poche parole viene chiesto al governo Meloni di confermare l’impegno sul piano vaccinale. Recentemente l’Italia ha scelto di non partecipare all’acquisto comune europeo di vaccini anti-Covid di Moderna.
Nel testo, firmato dal capogruppo azzurro in commissione Affari costituzionali Paolo Emilio Russo, vengono ricordate le misure che “abrogano le norme relative all’irrogazione di sanzioni pecuniarie per inosservanza dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19 e “dispongono l’estinzione dei relativi procedimenti sanzionatori e l’annullamento delle sanzioni già irrogate”.
Il testo presentato da Forza Italia verrà esaminato questa sera, mercoledì 19 febbraio, nell’aula della Camera. In quella sede il governo sarà chiamato a fornire un parere. Mentre i deputati della maggioranza dovranno esprimersi sull’ordine del giorno. A differenza degli emendamenti – che introducono vere e proprie modifiche in un provvedimento – gli ordini del giorno sono atti di indirizzo politico. Sono testi con cui i parlamentari chiedono al governo di intervenire su questioni specifiche.