Il parlamentare di Fratelli d’Italia – già avvocato di Giorgia Meloni – è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. La procura aveva chiesto l’assoluzione ma il giudice ha applicato l’interdizione di un anno dai pubblici uffici
Il tribunale di Roma ha condannato a otto mesi di reclusione il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Nei suoi confronti l’accusa era di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in carcere al regime del 41-bis.
La Procura di Roma aveva chiesto l’assoluzione dell’esponente di Fratelli d’Italia imputato in relazione alle informazioni diffuse dal responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. La richiesta di assoluzione era stata avanzata dai pubblici ministeri Paolo Ielo e Rosalia Affinito, secondo i quali mancava l’elemento soggettivo del reato.
I giudici della ottava sezione penale hanno invece condannato il parlamentare di Fdi riconoscendogli le attenuanti generiche, la sospensione della pena e applicato l’interdizione di un anno dai pubblici uffici. Delmastro ha detto che non si dimetterà e incassa anche l’appoggio della premier che si dice “sconcertata”. “Il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto” dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso fiducia in Delmastro “uno dei collaboratori più cari e capaci”. “Continueremo a lavorare insieme” conclude Nordio.
Perché Delmastro è andato a processo
Il procedimento ruota intorno alle dichiarazioni fatte nel febbraio del 2023 in Parlamento da Giovanni Donzelli. Alla Camera aveva riferito il contenuto di alcune conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito – poi protagonista di un lungo sciopero della fame per protestare contro il regime del carcere duro – e alcuni detenuti di camorra e ‘ndrangheta, anche loro al 41 bis.

Era stato chiaro da subito che Donzelli, per il ruolo che ha, non potesse sapere il contenuto di conversazioni tra carcerati sottoposti al 41-bis (il cosiddetto carcere duro) che sono sottoposti a rigidi protocolli di segretezza. Lo stesso Donzelli aveva poi spiegato che a riferirgliele era stato Delmastro, che invece poteva accedere a quelle informazioni in quanto sottosegretario alla Giustizia con delega al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Pd: “Delmastro faccia un passo indietro”
Respinte le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, i parlamentari del Pd che incontrarono in carcere l’anarchico: Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini.
“Delmastro si è reso parte attiva di comportamenti gravi e lesivi dell’onorabilità del ruolo ricoperto, utilizzando informazioni riservate per colpire gli avversari politici” attaccano i parlamentari Pd Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e l’ex ministro dem Andrea Orlando. “Si tratta di un duro colpo per l’ex avvocato di fiducia della Premier Meloni e responsabile giustizia del suo partito” spiegano i Dem che consigliano “un passo indietro al sottosegretario Delmastro per allontanare qualsiasi ombra dal suo operato al ministero della giustizia”.