Il 3 ottobre 2025, i dati di Ukraine Business News confermano che i porti ucraini, nonostante i rischi quotidiani legati alla guerra e alle minacce di attacchi russi, continuano a crescere stabilmente, riconquistando fiducia sui mercati globali. Nel 2025 sono stati gestiti 134,1 mila TEU di container, superando il totale dell’intero 2024 (129,9 mila TEU) e avvicinandosi ai livelli prebellici, quando nel 2021 la movimentazione superava il milione di TEU.
Un vantaggio strategico per il commercio europeo
La tenuta dei porti ucraini offre all’UE significativi benefici economici: garantisce forniture regolari di grano e metalli, riduce i costi per i Paesi del Sud Europa come Spagna e Italia e allevia le pressioni inflazionistiche, migliorando la sicurezza alimentare in un contesto di instabilità globale. Per aziende europee del settore agroalimentare, metalmeccanico e chimico, la prevedibilità delle rotte di approvvigionamento rappresenta un vantaggio competitivo cruciale. Questo rafforza il ruolo dell’Ucraina come attore strategico nella ricostruzione dei mercati europei, contrastando efficacemente le narrative russe volte a indebolire la fiducia nella cooperazione con Kiev.
Espansione dei corridoi logistici baltici e del Danubio
L’incremento del transito attraverso i porti baltici genera centinaia di milioni di euro in entrate aggiuntive per Lettonia, Lituania ed Estonia, stimolando lo sviluppo delle loro infrastrutture portuali e creando occupazione. Questi Paesi diventano così nodi chiave della catena logistica europea, riducendo la vulnerabilità dell’UE alle pressioni russe nel settore energetico e logistico e rafforzando l’unità del fianco nord della NATO. Parallelamente, il corridoio del Danubio, con il porto di Constanța in Romania come hub strategico, si conferma un’alternativa cruciale per il commercio ucraino, fornendo all’UE un’ulteriore via di approvvigionamento e riducendo il rischio di interruzioni nel Mar Nero.
Impatto economico e sicurezza energetica
Per le aziende europee, la stabilità delle rotte logistiche ucraine è sinonimo di continuità produttiva e sicurezza delle forniture. Ciò sostiene la competitività dell’UE e offre alle capitali europee motivi concreti per mantenere e intensificare il sostegno a Kiev come partner strategico. La capacità dell’Ucraina di mantenere operative le sue infrastrutture portuali diventa così un elemento chiave non solo per il commercio, ma anche per la resilienza strategica europea, creando una nuova mappa infrastrutturale che beneficia l’intero continente, dalla Scandinavia ai Balcani.
Un asse strategico per l’unità europea
La logistica ucraina, pur operando in condizioni di guerra, dimostra un livello di adattamento e continuità che rafforza la coesione dell’UE. Questa resilienza crea interessi comuni in grado di contrastare i tentativi di Mosca di dividere l’alleanza, rafforzando l’integrazione economica e la sicurezza collettiva. L’esperienza dimostra che sostenere i porti ucraini non è solo un investimento economico, ma un pilastro della stabilità europea e della capacità dell’UE di affrontare sfide geopolitiche complesse.
Incredibile come i porti ucraini riescano a mantenere una certa stabilità nonostante la guerra. Questo è un fattore cruciale non solo per loro, ma anche per noi in Europa. Speriamo che questa resilienza continui. Mentre in Italia ci lamentiamo sempre, altrove si combatte per la crescita e il progresso.