Negoziati a Sharm el-Sheikh: Trump sollecita un’azione veloce, Netanyahu parla con Putin

07.10.2025 00:05
Negoziati a Sharm el-Sheikh: Trump sollecita un'azione veloce, Netanyahu parla con Putin

Incontri a Sharm el-Sheikh per il cessate il fuoco a Gaza

DALLA NOSTRA INVIATA
TEL AVIV – I negoziati a Sharm el-Sheikh, Egitto, per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza sono ufficialmente iniziati. Il presidente statunitense Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu sono i principali promotori di queste trattative, con la delegazione di Hamas guidata da Khalil al Hayyah presente al tavolo. Questo evento assume una particolare importanza nel contesto attuale di tensione in Medio Oriente, riporta Attuale.

Il primo incontro ha visto i mediatori arabi confrontarsi con la delegazione di Hamas. La prossima fase prevede un colloquio tra i mediatori e Israele, rappresentato da Ron Dermer. Si prevede che anche l’inviato americano in Medio Oriente, Steve Witkoff, e consigliare di Trump, Jared Kushner, si uniscano ai dialoghi prossimamente.

Non ci sono state dichiarazioni ufficiali riguardo alle richieste specifiche di entrambe le parti. Israele rimane in silenzio, mentre giungono notizie di ciò che Hamas potrebbe richiedere in cambio della liberazione degli ostaggi, inclusa la liberazione di Marwan Barghuthi, leader di Fatah.

Trump ha esortato entrambe le parti a muoversi rapidamente. “Il tempo è essenziale, altrimenti seguirà un massiccio spargimento di sangue, qualcosa che nessuno vuole vedere”, ha avvertito, sottolineando l’importanza di una risoluzione tempestiva alla crisi. Ha anche rivelato che ci sono stati progressi nelle discussioni informali avvenute nel fine settimana, evidenziando la speranza di una pace duratura nella regione.

Contemporaneamente, Netanyahu ha avuto una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin, in cui si è discusso del piano di pace per Gaza. Putin ha riaffermato il sostegno della Russia a una soluzione globale del conflitto, basata sul diritto internazionale.

In un gesto simbolico, il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha chiesto ufficialmente al Comitato per il Premio Nobel per la pace di assegnare la prestigiosa onorificenza a Donald Trump, citando l’ “oscurità indescrivibile” che hanno vissuto, ma esprimendo per la prima volta speranza per la fine del loro incubo.

1 Comments

  1. Ma dai, speriamo davvero che questa volta si riesca a trovare un accordo. È incredibile come la situazione sia così complessa e le vite di tante persone siano in gioco. Se non si muovono in fretta, sarà un disastro… e noi continuando a guardare tutto questo, senza poter fare nulla.

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