Amministratori e parlamentari in piazza con i consiglieri che occupano il Consiglio regionale, poi il confronto-scontro con Proietti, con Bandecchi nelle insolite vesti di moderatore
Sindaci con al petto la fascia tricolore. Assessori e consiglieri comunali. Parlamentari ed esponenti dei partiti politici di centrodestra. Tutti sotto Palazzo Cesaroni, da una settimana “occupato” dai consiglieri regionali di opposizione che protestano, nel merito e nel metodo, contro la manovra che la Giunta Proietti ha preadottato e che si appresta a varare entro il 15 aprile. Una manovra che al momento prevede un aumento dell’Irpef per 90 milioni complessivi, extragettito che dal prossimo anno salirebbe a 116 milioni con gli incrementi di Irap e bollo auto.
“No nuove tasse”, la scritta sui cartelli agitati dagli esponenti del centrodestra. Accanto ai quali è arrivato il sindaco di Terni e neo presidente della Provincia, Stefano Bandecchi. Che ha scherzato con alcuni degli esponenti politici e si è soffermato a parlare con la portavoce del centrodestra a Palazzo Cesaroni, la governatrice uscente Donatella Tesei.
Una manifestazione organizzata proprio nel giorno in cui a Roma la delegazione della Regione Umbria, guidata dalla manager a cui Stefania Proietti ha affidato la gestione della Sanità, Daniela Donetti, ha incontrato a Roma i funzionari del Mef per discutere dei conti della sanità umbra.
Il confronto con la governatrice Proietti
Il secondo atto si è avuto davanti al portone di Palazzo Donini, con la governatrice Stefania Proietti, affiancata dal consigliere Betti.
Proietti, con il megafono prestato dal sindaco Gareggia, ha ribadito la necessità della manovra, alla luce di quanto comunicato dal Mef nel tavolo tecnico. Ma è stata subissata dai fischi degli amministratori del centrodestra, che hanno chiesto carte, il ritiro della manovra e comunque garanzia che le eventuali tasse in più siano destinate alla sola sanità.
Addirittura il sindaco Bandecchi ha provato a trovare, inutilmente, una mediazione, chiedendo la disponibilità a mettersi tutti intorno a un tavolo. Proietti ha invitato a confrontarsi in Commissione, lunedì. Ancora urla. Quando il megafono è andato in mano al consigliere Melasecche, la presidente è entrata a Palazzo Donini, fermandosi con i giornalisti a parlare di quanto comunicato nel tavolo tecnico romano. “Entro il 15 aprile – ha concludo – ci sono i margini per discutere la manovra anche con la minoranza”.
L’impressione è che fino ad allora, visto anche il modo in cui vengono “branditi” i numeri da una parte e dall’altra, si andrà avanti muro contro muro.