Piazza per l’Europa, protesta in Campidoglio contro Gualtieri: “Dimissioni, vergogna Capitale”

21.03.2025
Piazza per l'Europa, protesta in Campidoglio contro Gualtieri- Dimissioni, vergogna Capitale
Piazza per l'Europa, protesta in Campidoglio contro Gualtieri- Dimissioni, vergogna Capitale

Dalla clamorosa protesta in aula di FdI alla richiesta di un passo indietro da parte di Forza Italia, la destra non perdona al Sindaco la scelta di finanziare la manifestazione del 15 marzo. Il Pd espone uno striscione su Gaza.

Non si placa la polemica della destra contro Roberto Guatieri, dopo che è emerso il finanziamento da parte di Roma Capitale alla manifestazione del 15 marzo “Una piazza per l’Europa”. Il 20 marzo in aula Giulio Cesare Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni, urlando “Roma libera” e mostrando uno striscione. 

La protesta di FdI in Campidoglio

Sale la tensione in Campidoglio contro Gualtieri. Dopo tre anni di sostanziale calma, i 270mila euro spesi dal Comune tramite Zétema Progetto Cultura, per l’organizzazione di una manifestazione in piazza del Popolo, hanno scatenato l’opposizione di destra. Durante la seduta consiliare del 20 marzo, il gruppo di Fratelli d’Italia insieme a esponenti municipali, regionali (Corrotti e Iannarelli) e al deputato Marco Perissa hanno esposto uno striscione: “Gualtieri vergogna capitale!”. 

In risposta, alcuni esponenti della maggioranza (Luparelli, Cicculli, Biolghini, Zannola e Converti) hanno esposto per alcuni minuti uno striscione con scritto “Basta bombe su Gaza”. Dalla parte riservata agli ospiti in aula, si sente qualcuno che grida: “Abbiamo pagato pure quello!”. 

Polemiche sulla piazza europea del 15 marzo

L’evento del 15 marzo ha visto la partecipazione, dichiarata dagli organizzatori, di circa 50mila persone. Lo scopo era ribadire la volontà di una vera Unione Europea, non solo fatta tramite la moneta e le armi. Una piazza in cui sindaci ed esponenti nazionali e territoriali del Pd hanno avuto un ruolo e una presenza preponderanti. Per la destra, è stata una manifestazione “politica” e la scelta del Comune di finanziarla con soldi pubblici ha scatenato le reprimende di molti. Fino ad arrivare alla richiesta di dimissioni nei confronti di Gualtieri. 

“Gualtieri pensi alle dimissioni”

“Gualtieri deve spiegare come mai abbia deciso di sostenere le spese di una manifestazione di parte, che non può di certo essere confusa con un evento istituzionale, con risorse dei cittadini – ha commentato a margine della protesta la consigliera Maria Cristina Masi -. Facile essere generoso nei confronti dei propri, con le tasche dei romani”. Anche Rachele Mussolini e Francesco Carpano di Forza Italia sono andati giù pesante: “Il Sindaco si domandi se aver speso 270mila euro di tasse dei romani per una manifestazione della sua parte politica risponda alla sua missione e valuti le dimissioni – hanno scritto in una nota -. Attendiamo il controllo di legittimità amministrativa degli atti che hanno portato all’organizzazione della manifestazione, dei quali si occuperanno tribunali ed enti competenti”. 

Santori (Lega): “Spese spacchettate per ridurre i controlli”

“La prassi che è emersa dalla pubblicazione delle spese – dice infatti Fabrizio Santori – è quella di uno spacchettamento delle spese in piccole gare, per evitare controlli stringenti e facilitare l’assegnazione diretta.  La realtà è che questa amministrazione ha messo in scena un evento di propaganda finanziato con i soldi di tutti, in barba ai principi di imparzialità e trasparenza che dovrebbero guidare un’amministrazione pubblica”. La somma di 270mila euro, infatti, viene raggiunta da diversi piccoli lotti per badge, luci, palco, impianto audio, organizzazione “perfino per i biglietti del treno e l’alloggio degli ospiti” sostiene il consigliere leghista, tra i primi a denunciare l’esborso pubblico relativo al 15 marzo. “Oltre alle spese ufficiali pubblicate da Zètema – sottolinea Santori – mancano ancora all’appello i costi per gli straordinari della Polizia Locale, la pulizia straordinaria dell’Ama, l’occupazione di suolo pubblico non versata e il costo delle transenne, che potrebbero far lievitare il costo complessivo ben oltre i 270mila euro ipotizzati inizialmente”. 

Ruberti parafulmine

Insomma, il primo cittadino – impegnato nelle stesse ore a inaugurare il nuovo ponte di ferro – viene braccato da ogni lato. Una protesta così accesa, fatta di striscioni e cori da stadio (“Dimissioni” e “Roma libera”) non si vedeva in aula Giulio Cesare da qualche anno, forse dall’epoca di Ignazio Marino, dieci anni fa. E non finirà qui: venerdì 21 marzo ci sarà una commissione Trasparenza sulla spesa compiuta dal Campidoglio, convocata da Federico Rocca e alla quale, a quanto emerge, potrebbe partecipare forse solo il Capo Segreteria di Gualtieri, Albino Ruberti. E nessun altro. L’ex amministratore unico di Risorse per Roma, con un passato proprio in Zétema, proverà a soddisfare le numerose e pressanti richieste che arriveranno dalle opposizioni. Solo contro tutti, come spesso accade. 

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