Salario minimo a 15 euro l’ora: la proposta in Germania

15.05.2024
Salario minimo a 15 euro l'ora: la proposta in Germania
Salario minimo a 15 euro l'ora: la proposta in Germania

Il cancelliere Olaf Scholz intende rivedere al rialzo le paghe di base. Che già nel 2024 sono cresciute del 50% rispetto a prima della pandemia

Fino al 2020, il salario minimo in Germania era fermo a 8,5 euro l’ora lordi. Ora potrebbe arrivare a 15 euro, quasi il doppio. È quanto ha proposto il cancelliere socialista Olaf Scholz, che ha accolto le richieste che provengono dai sindacati e dall’ala sinistra del suo partito, l’Spd. Una proposta che ha già innescato una levata di scudi da parte della destra e delle piccole e medie imprese.

Il salario minimo nel Paese era stato introdotto nel 2015 dall’allora cancelliera Angela Merkel. Per attendere il primo aumento, i lavoratori tedeschi hanno dovuto attendere la pandemia: con una serie di aggiustamenti progressivi, la paga oraria di base era salita a 10,45 euro. Con l’arrivo al governo di Scholz e con lo scoppio dell’inflazione, Berlino ha nuovamente imposto un aumento graduale: 12,41 euro nel 2024, e 12,82 euro nel 2025, quasi il 50% in più rispetto a prima del Covid.

Di norma, gli aumenti vengono concordati all’interno di una commissione ad hoc dove trovano posto, tra gli altri, i rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro. L’ultimo aggiustamento, però, ha visto una spaccatura tra questi due fronti, che si è risolta con l’intervento del governo. Una mossa che non è piaciuta né alla Cdu/Csu, il blocco democristiano un tempo guidato da Merkel, né alle associazioni delle imprese. 

Anche i sindacati, per ragioni opposte, si sono espressi contro il compromesso del governo, e, insieme ai politici dell’ala sinistra dell’Spd, il partito di maggioranza a Berlino, hanno chiesto un ulteriore aumento. Richiesta a cui Scholz ha annunciato di voler dare seguito: “Sono chiaramente a favore di un aumento del salario minimo prima a 14 euro e poi a 15 euro nella fase successiva”, ha dichiarato Scholz alla rivista tedesca Stern.

Fonte: Today

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