Sfiducia a Proietti, la minoranza “richiama” Bistocchi e prepara la battaglia in Aula sulla manovra

09.04.2025
Sfiducia a Proietti, la minoranza “richiama” Bistocchi e prepara la battaglia in Aula sulla manovra
Sfiducia a Proietti, la minoranza “richiama” Bistocchi e prepara la battaglia in Aula sulla manovra

Nessuna risposta neanche alla richiesta di convocare prima di giovedì una riunione dei capigruppo: possibile ostruzionismo in Consiglio

L’opposizione in Regione “richiama” la presidente dell’Assemblea legislativa Sarah Bistocchi, da cui attende una valutazione sull’ammissibilità della mozione di sfiducia presentata nei confronti della governatrice Stefania Proietti per “le bugie” nella gestione della manovra che la maggioranza si appresta a varare.

La mozione di sfiducia a Proietti

Mozione depositata lunedì dai gruppi di opposizione, che tecnicamente potrebbe far slittare il voto sull’adeguamento delle aliquote Irpef ed Irap oltre il 15 aprile, data che invece la maggioranza vuole rispettare così da poter utilizzare l’extragettito (90 milioni già da quest’anno secondo la manovra approvata in Giunta, scesa a 52 milioni secondo quanto comunicato a sindacati e associazioni imprenditoriali) nel bilancio ordinario, quindi non vincolato ai soli conti della sanità.

L’opposizione: “Manovra inutile”

“Conti che sono in ordine” hanno ribadito i rappresentanti dell’opposizione ripercorrendo quanto avvenuto negli ultimi giorni. Con la maggioranza, è stato più volte denunciato, che ha paventato un inesistente rischio di commissariamento per giustificare “un aumento di tasse senza precedenti”. E quindi dal “famoso” dossier Kpmg, poi risultato inesistente. Al balletto di cifre sul deficit: dai 243 milioni del passivo contabile delle aziende ai 90 milioni denunciati successivamente, sino ai 73 di cui la Giunta ha parlato dopo l’incontro tecnico con il Mef, che ha “certificato” un passivo di 34 milioni. “Che nelle pieghe dei bilanci delle quattro Aziende, con i vari accantonamenti, si possono tranquillamente reperire” ha detto la portavoce del centrodestra, esponente della Lega ed ex governatrice Donatella Tesei, con accanto i capigruppo del centrodestra Eleonora Pace, Andrea Romizi e Nilo Arcudi.

Le rate del Fondo di dotazione

Quanto ai 39 milioni del Fondo di dotazione “da cui si è sempre attinto”, ricorda l’opposizione, non si condivide la scelta di ricostituirlo a rate in soli tre anni. “Con il Mef, insieme alle necessarie riforme che noi abbiamo iniziato e che non abbiamo potuto completare – afferma Tesei – si può concordare di ricostituire il Fondo anche in sei anni”.

Ecco perché per il centrodestra i cittadini umbri saranno “massacrati da una manovra fiscale inutile, che non serve alla sanità, ma ad altro”.

E perché, rispetto a quanto detto in queste settimane per giustificarla, “la credibilità istituzionale” della presidente Proietti è venuta meno, tanto da giustificare una mozione di sfiducia in cui si ripercorrono “tutte le falsità” dette in questi giorni.

Ostruzionismo vs “melina” istituzionale

Un attacco politico che è anche una forma di ostruzionismo. Perché dal momento in cui la presidente dell’Assemblea legislativa giudica ammissibile la mozione, i lavori d’Aula e le Commissioni si interrompono “per almeno 5 giorni”. Cosa che farebbe saltare la seduta di giovedì, in cui all’ordine del giorno c’è appunto l’approvazione della manovra, che mercoledì la Giunta emenderà, sulla base dell’accordo di maggioranza siglato martedì sera.

Perché la maggioranza conta di fare “melina” utilizzando una carenza normativa, che non fissa un obbligo entro il quale chi presiede l’Aula deve decidere sull’ammissibilità.

E l’aspetto tempo diventa sostanziale, rispetto alla scadenza del 15 aprile. A fare il punto su quanto accaduto nelle ultime ore è l’ex presidente dell’Assemblea ed oggi capogruppo di FdI, Eleonora Pace. La mozione di sfiducia è stata protocollata elettronicamente alle 6,28 di lunedì. Alle 8,30 era nelle disponibilità dell’Ufficio di presidenza e del segretario generale di Palazzo Cesaroni. Alle 9,30 si è riunito l’Ufficio di presidenza. La vice presidente Paola Agabiti ha chiesto che la mozione venisse analizzata in via urgente, ma la presidente Bistocchi ha chiesto tempo per la valutarne l’ammissibilità. “Dalla presidente Bistocchi non abbiamo ancora ricevuto risposta” denuncia Pace.

Anzi, Bistocchi ha comunicato con l’opposizione, inviando oggi, martedì, alle 11,30 una lettera con la quale “per impegni istituzionali” rinviava una riunione dei capigruppo già convocata.

Alle 12,30 la minoranza ha chiesto formalmente alla presidente Bistocchi una nuova comunicazione. Ma nessuna risposta è stata ricevuta.

“Se la presidente Bistocchi non risponde entro giovedì si assume una grande responsabilità” attacca il centrodestra. Che già aveva accusato la presidente dell’Assemblea di una conduzione “parziale” della precedente seduta, quella al termine della quale l’opposizione ha iniziato l’occupazione di Palazzo Cesaroni che ancora prosegue.

La valutazione sull’ammissibilità non arriverà prima della discussione sulla manovra. Che domani mattina, mercoledì entro le 12 (tempo massimo) sarà emendata in Giunta. Secondo quanto già deciso: niente addizionale Irpef fino a 28mila euro di reddito; bonus fino a 150 euro per attenuare l’incremento dell’aliquota tra 28 e 50mila; incremento dell’Irap dal 2026 al 0,40% (e non più 0,50%); niente aumento del bollo auto del 10%.

L’opposizione, che poi si è riunita per decidere la strategia, giovedì darà in Aula con i propri emendamenti. Non trapela nulla su eventuali strategie ostruzionistiche. “Non lasceremo nulla di intentato per risparmiare agli umbri questo salasso” spiegano i consiglieri del centrodestra.

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