Il procuratore generale di Napoli, Aldo Policastro, ha citato il nome di Licio Gelli, associando la riforma della giustizia agli obiettivi del Piano di rinascita nazionale della P2. Questa comparazione ha sollevato indignazione tra le opposizioni, che hanno definito le affermazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, come «scandalose», riporta Attuale.
Di settimana in settimana, nuove figure storiche vengono coinvolte nel dibattito sulla separazione delle carriere. Se la scorsa settimana è stato il turno di Giovanni Falcone, tirato in ballo dal procuratore Nicola Gratteri, ora la discussione ruota attorno a Gelli, noto Maestro venerabile della loggia massonica collegata a molte personalità influenti durante la Prima Repubblica. Secondo Nordio, Gelli avrebbe ipotizzato una riforma della giustizia, ma i dettagli rimangono poco chiari.
Le parole di Policastro e lo scivolone di Nordio
Aldo Policastro ha sottolineato che l’obiettivo di queste norme sarebbe quello di indebolire la magistratura e l’intera area della giurisdizione, in linea con le intenzioni espresse nel Piano della P2 del 1981. Interrogato sulla questione, Nordio, durante un evento elettorale con il candidato centrodestra Edmondo Cirielli al carcere di Secondigliano, ha affermato: «Se l’opinione del signor Licio Gelli era un’opinione giusta, non si vede perché non si debba seguire solo perché l’ha detto lui».
La difesa a spada tratta: «Anche Gelli può aver detto la verità»
Secondo Policastro, Gelli non ha mai sostenuto la separazione delle carriere, ma mirava a minare la stabilità politica e giuridica del Paese. Tuttavia, Nordio ha continuato a difendere le sue affermazioni, aggiungendo in inglese: «Le verità non dipendono da chi le proclama, ma dalla oggettività che rappresentano. Se Gelli ha detto che Gesù è morto in croce, non per questo dobbiamo dire che è morto di polmonite. Anche l’orologio sbagliato segna due volte al giorno l’ora giusta. Gli inglesi dicono che se hai stumbled with the truth, sei inciampato nella verità. Se anche Gelli è inciampato nella verità, non per questo la verità non è più la verità».
La furia di Bonelli e la critica dell’Anm: «Parole scandalose»
Le affermazioni di Nordio, unite al clima di campagna elettorale, hanno suscitato un acceso dibattito. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, ha definito le parole del ministro «scandalose», sostenendo che confermerebbero come «la riforma sia il compimento del disegno eversivo della Loggia P2». Inoltre, l’Associazione Nazionale Magistrati ha criticato il tour elettorale del ministro in carcere, affermando: «Sarebbe stato bello se il ministro della Giustizia si fosse interessato prima di quegli istituti dove, da gennaio a oggi, ben 70 persone si sono tolte la vita. Invece si reca in un carcere insieme a un candidato alle Regionali. È legittimo dubitare che siano i detenuti a stargli a cuore».