Da inizio anno il titolo ha perso più del 40% e l’attesa per la nuova Model Y (le cui consegne sono appena partite) non basta a spiegare le difficoltà dell’azienda di Elon Musk
Il lunedì nero di Tesla si è chiuso con una perdita che ha superato il 15%, cancellando i “guadagni” realizzati con l’impennata delle azioni successiva alla vittoria di Donald Trump. A Wall Street l’azienda di Elon Musk perde colpi da diversi mesi e non riesce a invertire la rotta. La discesa è inizia a metà dicembre e si è poi consolidata nel 2025 con un calo del 45% da inizio anno. Una performance negativa che secondo gli analisti ha diverse cause: il calo delle vendite globali, le posizioni politiche di Musk, i timori di una recessione negli Stati Uniti per i dazi imposti da Trump.

Il calo delle vendite di Tesla
Sul crollo delle vendite potrebbe sì pesare l’attesa per la nuova Model Y, le cui consegne sono appena partite, ma è pur vero che risultati certamente non lusinghieri (eufemismo) in mercati molto diversi tra loro fanno accendere più di qualche spia d’allarme. A febbraio le vendite in Germania sono diminuite del 76%, in Svezia del 42%, in Francia (nei primi due mesi dell’anno) del 45%. Il tutto mentre in una parte dell’opinione pubblica europea cresce l’indignazione per le “sparate” dell’uomo più ricco del mondo che hanno portato a proteste plateali e a forme di boicottaggio. E gli analisti sono sempre più scettici sul fatto che la nuova Model Y possa da sola risollevare le sorti del gruppo. Almeno in Europa.
Anche in Cina Tesla non se la passa bene. Secondo i dati della China Passenger Car Association (Cpca), nel mese di febbraio la società americana ha venduto sul mercato cinese 30.688 veicoli, facendo segnare un preoccupante -49% rispetto a un anno fa. In questo caso a pesare sulle vendite non sono tanto le idee politiche di Musk, quanto piuttosto la crescente concorrenza interna – specie da parte della cinese Byd – che si è rivelata già esiziale per le case tedesche (Volkswagen e Bmw su tutte).
La paura di una recessione
Secondo l’analista Filippo Diodovich, senior market strategist del broker Ig Italia, a peggiorare la situazione “è anche il periodo nero del mercato azionario degli ultimi giorni dopo le dichiarazioni di Donald Trump. Il neo-presidente nel weekend in un’intervista nella trasmissione Sunday Morning Futures di Maria Bartiromo nel canale amico Fox News ha rifiutato di escludere che gli Stati Uniti possano entrare in recessione quest’anno, affermando che ci sarà un ‘periodo di transizione, perché quello che stiamo facendo è molto grande’. In pratica – sottolinea Diodovich – Trump ha confermato che i rischi di una possibile recessione nel breve termine sono possibili ma le azioni del governo sono necessarie per garantire un lungo periodo di prosperità”.
E Trump annuncia: “Comprerò una Tesla”
Le nostre prospettive di medio periodo per il titolo Tesla “sono ribassiste” osserva ancora l’analista. Insomma, per Musk è un periodo grigio. Tanto che lo stesso Donald Trump è intervenuto per difendere il capo del Doge. Il presidente Usa ha annunciato in un post pubblicato sul social Truth che comprerà una Tesla “domani mattina”, senza specificare il modello, come “dimostrazione di fiducia e sostegno per Elon Musk, un vero grande americano. Perché dovrebbe essere punito per aver messo le sue straordinarie capacità al lavoro per aiutare a rendere l’America di nuovo grande?”.
