Roma, 6 ottobre 2025 – Mario Biondo potrebbe non essersi suicidato. Per la prima volta un Tribunale di Madrid ha riconosciuto che il controverso decesso del cameraman, avvenuto il 30 maggio 2013, potrebbe non essere riconducibile a un gesto volontario, avallando quindi la tesi stabilita nell’agosto 2022 dal Tribunale di Palermo. Una svolta giudiziaria che arriva a 12 anni dai fatti, quando il caso è già passato in giudicato e nella pressoché totale impossibilità di recuperare elementi di prova. “Nel momento del ritrovamento del cadavere, nell’immediatezza dei fatti, si sarebbero dovute sviluppare attività investigative (intercettazioni ambientali e telefoniche, acquisizioni di perquisizioni) che non sono state fatte e che, dato il tempo trascorso, non avrebbero potuto essere sviluppate dalle autorità giudiziarie italiane”, segnala lo studio legale Vosseler Abogados, che rappresenta in Spagna Pippo e Santina Biondo, genitori di Mario, che non hanno mai creduto alla tesi del suicidio, riporta Attuale.
La svolta giudiziaria
“Si apporta per la prima volta una denuncia contro determinate persone, con numerose prove periziali e una copia di una sentenza giudiziaria da cui sembrano derivare indicazioni che la morte di Biondo non sia stata suicida”, si legge nel provvedimento dell’Audiencia provinciale di Madrid. Nonostante le prove, i magistrati respingono l’appello dei familiari della vittima, poiché il fatto “è passato in giudicato”, come fa sapere lo studio legale Vosseler.
La vicenda
Il cameraman venne trovato morto impiccato a una libreria della casa in cui viveva con la moglie, la presentatrice spagnola Raquel Sanchez Silva, nella centrale Calle Magdalena a Madrid. Una tragedia, apparentemente senza motivo, avvenuta mentre la presentatrice era in viaggio a Plasencia, in Estremadura, sua città d’origine.
Il caso fu archiviato in Spagna come suicidio, ma nel maggio 2023 il team legale Vosseler presentò una denuncia al Tribunale di istruzione di Madrid, sostenendo che ci fossero “contraddizioni e mancanza di coerenza” tra le evidenze raccolte e la tesi del suicidio. Denuncia che si basava sulla risoluzione del Tribunale di Palermo dell’agosto 2022, che indicava come “probabile” l’ipotesi dell’omicidio.
Suicidio o messinscena per coprire l’omicidio?
Fin dall’inizio, la polizia spagnola ha chiuso il caso come suicidio, archiviazione confermata da un giudice istruttore. Ma la famiglia Biondo ha sempre contestato questa conclusione e nel 2022 il gip di Palermo, Nicola Aniello, archiviò l’inchiesta per decorrenza di termini, ma senza escludere l’omicidio. Anzi, secondo il giudice, gli elementi probatori farebbero pensare a una messinscena per coprire l’omicidio.
Più di recente il caso è tornato sotto i riflettori grazie all’attenzione de le Iene e alla docu-serie Netflix “Le ultime ore di Mario Biondo”.
Il ricorso e le accuse di “mala pratica nell’inchiesta” spagnola
La risoluzione giudiziaria dell’Audiencia provinciale ora apre nuovi spiragli, perché “lascia aperta la porta a un possibile ricorso davanti al Tribunale costituzionale. Ricorso che presenteremo”, segnala lo studio legale Vosseler. Oltre al ricorso alla Corte costituzionale, lo studio legale presenterà una richiesta di responsabilità patrimoniale dell’Amministrazione di giustizia per la “evidente mala pratica nell’inchiesta, nell’autopsia e nella decisione finale di archiviare il caso”.