Fine vita, governo impugna la legge della Toscana: Giani parla di “profonda delusione

09.05.2025
Fine vita, governo impugna la legge della Toscana: Giani parla di "profonda delusione
Fine vita, governo impugna la legge della Toscana: Giani parla di "profonda delusione

Il governo ha deciso di impugnare la legge regionale toscana sul suicidio medicalmente assistito, approvata lo scorso febbraio, nel corso del Consiglio dei ministri tenutosi a Palazzo Chigi il 9 maggio. Una mossa che ha provocato la reazione del presidente della Regione, Eugenio Giani, il quale ha definito la scelta “motivo di profonda delusione”, sottolineando come la norma fosse stata elaborata nel rispetto dei parametri fissati dalla Corte Costituzionale

Quella toscana, infatti, è la prima legge regionale in Italia a disciplinare tempi e modalità per l’accesso al suicidio assistito, in aderenza alle sentenze 242 del 2019 e al successivo chiarimento del 2024, con cui i giudici costituzionali avevano escluso la punibilità per i medici che facilitano la procedura, purché entro precisi limiti. “La nostra proposta – ha aggiunto Giani – nasce da un’iniziativa popolare e risponde a un vuoto legislativo che lo Stato non ha ancora colmato”. 

Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale, ha criticato duramente la decisione del governo, definendola “un’offesa per chi soffre e chiede aiuto”. La legge, che stabilisce protocolli e tutele per i pazienti in condizioni irreversibili, era stata approvata con un ampio sostegno trasversale, diventando un punto di riferimento nel dibattito sul fine vita. 

L’impugnativa arriva nonostante la Corte avesse lasciato alle regioni la possibilità di legiferare in materia, in attesa di una normativa nazionale che però, a quasi sei anni dalla prima pronuncia, non è mai stata varata. Il governo, che non ha ancora reso pubbliche le motivazioni formali del ricorso, dovrà ora depositare l’atto entro i termini previsti, aprendo una nuova fase di confronto – e probabilmente di tensione – tra Stato ed enti locali.

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