Il Vernacoliere sospende le pubblicazioni: un addio alla satira storica italiana
Il mensile satirico Il Vernacoliere ha annunciato la sua sospensione dopo il numero di novembre. Questa storica testata, simbolo della cultura labronica e del suo spirito provocatorio, potrebbe presto interrompere le sue pubblicazioni. La notizia è stata comunicata dal direttore e fondatore Mario Cardinali, il quale, all’età di quasi 90 anni, sente il peso del cambiamento culturale e del mercato. Le autorità locali, tra cui il presidente regionale Eugenio Giani e il sindaco di Livorno Salvetti, hanno espresso preoccupazione e intenzione di trovare soluzioni per salvaguardare la storicità del Vernacoliere, riporta Attuale.
Cardinali ha spiegato che la decisione è influenzata da un problema generazionale e dalla scarsa affezione del pubblico alla carta stampata. “Le edicole chiudono e le persone leggono solo sui social», ha dichiarato. Ha osservato che gli interessi del pubblico si sono orientati verso brevi titoli piuttosto che articoli approfonditi, una tendenza che colpisce non solo la satira.
Attualmente, la redazione prevede una pausa per riflettere sulle future strategie editoriali e commerciali. “Dobbiamo soprattutto capire cosa possiamo fare nel contesto attuale”, ha affermato Cardinali, sottolineando le difficoltà economiche e la diminuzione delle vendite, che negli anni ’90 superavano le 60mila copie. “La crisi della carta è innegabile”, ha aggiunto, insieme a commenti sulla necessità di un’opinione pubblica più attenta e criticamente coinvolta.
Il direttore ha espresso preoccupazione per il futuro della satira in Toscana, notando come il fervore dissacrante degli anni ’80 sia progressivamente svanito. “Adesso manca totalmente la voglia di dare fastidio al potere”, ha lamentato, indicando che il panorama odierno è dominato dai social media, dove il dibattito critico è marginalizzato.
Cardinali ha anche parlato dell’impatto negativo della tecnologia sulla satira, affermando che il lettore moderno è meno portato a leggere e riflettere. “Le persone scorrono sui social e non si fermano a approfondire”, ha spiegato, evidenziando la difficoltà del settore editoriale di competere con le nuove forme di consumo informativo.
La potenziale chiusura del Vernacoliere suscita tristezza, con Cardinali che si è detto sorpreso dall’affetto del pubblico. “Leggo molti messaggi belli e mi riempiono il cuore”, ha detto. Ha infine riconosciuto la difficoltà di trovare un erede per il suo ruolo. “Ci vuole un giornalista competente e un grande impegno per evitare di finire in tribunale”, ha concluso, lasciando un’eredità non solo di lavoro, ma anche di passione e dedizione. “Mi dispiace non aver amato quanto avrei dovuto, ma non me ne pento”, ha dichiarato, riflettendo su un’intera carriera dedicata alla satira e all’informazione.