Israele bombarda Gaza e Cisgiordania nel giorno dei negoziati: “5 morti”

15.08.2024
Israele bombarda Gaza e Cisgiordania nel giorno dei negoziati: "5 morti"
Israele bombarda Gaza e Cisgiordania nel giorno dei negoziati: "5 morti"

Colpito un campo profughi palestinese mentre a poca distanza l’Idf scortava dei fedeli ebrei in un sito religioso conteso con i musulmani. A Doha nuovo round di colloqui per un cessate il fuoco

Nel giorno in cui ripartono i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, Israele mette a segno un doppio attacco aereo, uno nella Striscia, l’altro in un campo profughi in Cisgiodania. Secondo quanto ricostruito finora, i palestinesi morti sarebbero almeno 5.

Tre delle vittime sono state segnalate dall’emittente qatariota Al Jazeera in relazione a un raid aereo israeliano che ha colpito una casa nel quartiere di Sabra, a Gaza City, facendo anche un numero imprecisato di feriti. Al Jazeera parla di vari bombardamenti anche su Khan Younis, nel sud della Striscia, che avrebbero provocato altri morti nelle ultime 24 ore.

Nelle stesse ore, l’esercito di Tel Aviv ha bombardato il campo profughi di Balata in Cisgiordania, uccidendo due palestinesi di 18 e 20 anni. “Un aereo dell’aeronautica militare israeliana ha attaccato ed eliminato due militanti armati che rappresentavano una minaccia per le forze che operavano nell’area” di Nablus, ha affermato l’Idf, le forze di difesa israeliane. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese, Wafa, nell’attacco sono stati feriti una donna e un bambino. Il raid è avvenuto mentre l’esercito e la polizia israeliani scortavano dei fedeli ebrei alla tomba di Giuseppe a Nablus. Gli ebrei credono che la tomba sia il luogo di sepoltura del patriarca biblico Giuseppe, mentre i musulmani la considerano il luogo di sepoltura di una figura religiosa musulmana.

Le notizie dalla Palestina arrivano nel giorno in cui a Doha, in Qatar, sono attese nuove discussioni per una tregua nella Striscia di Gaza. Il presidente americano Joe Biden ha rinnovato il suo appello a Israele affinché si arrivi a un cessate il fuoco, sottolineando che lo stop ai raid potrebbe aiutare a evitare un attacco iraniano sul suolo israeliana, annunciato da Teheran come ritorsione per l’omicidio del leader di Hamas. “Non c’è più tempo da perdere”, ha detto mercoledì a Beirut l’inviato americano Amos Hochstein, secondo cui un cessate il fuoco potrebbe anche porre fine agli scontri a fuoco tra l’esercito israeliano e il movimento libanese Hezbollah, alleato di Hamas e Teheran.

Il nuovo round di negoziati

I negoziati a Doha, portati avanti da Qatar, Stati Uniti ed Egitto, si basano su un piano annunciato il 31 maggio da Biden, la cui prima fase prevede una tregua di sei settimane accompagnata dal ritiro di Tel Aviv dalle zone più densamente popolate di Gaza e il rilascio degli ostaggi rapiti durante l’attacco di Hamas. Alla vigilia dei colloqui, Israele avrebbe stilato e starebbe trasmettendo una lista dei nomi dei 33 ostaggi ancora in vita che chiede siano rilasciati nella prima fase dell’accordo. Channel 12 riferisce indiscrezioni secondo cui Israele ha chiarito che insiste sulla liberazione di 33 ostaggi vivi e non accetterebbe il rilascio di soli 18 ostaggi vivi e 15 corpi.

Hamas, dal canto suo, non parteciperà al nuovo round di colloqui: “Hamas è impegnato nella proposta presentata il 2 luglio, che si basa sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza degli Stati Uniti e sul discorso di Biden, e il movimento è pronto ad avviare immediatamente la discussione su un meccanismo per attuarla”, ha dichiarato a Reuters l’alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri. “Andare a nuovi negoziati permette all’occupazione di imporre nuove condizioni e di utilizzare il labirinto dei negoziati per condurre altri massacri”, ha aggiunto.

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