Il leader di Italia Viva ha presentato una proposta di legge che vieta a deputati e senatori di avere un altro stipendio una volta eletti. La norma dopo l’intervento del governo Meloni che gli ha impedito di proseguire l’attività da conferenziere
Renzi non è il tipo di persona che porge l’altra guancia se gli si fa un torto. E con l’ultima legge di bilancio il governo Meloni gli ha fatto uno sgambetto finanziario prima che istituzionale. L’esecutivo ha infatti introdotto il cosiddetto emendamento “anti-Renzi” che impedisce a parlamentari, rappresentanti di governo, presidenti di regione ed europarlamentari di ricoprire incarichi per società che hanno sede fuori dall’Unione Europea. Per Renzi un colpo alla sua attività da conferenziere. Così il leader di Italia Viva è passato all’attacco con una norma contro il doppio lavoro di tutti i deputati e senatori.
La proposta
“Firmo qui in diretta, davanti a voi, la proposta di legge sulle incompatibilità dei parlamentari. Vi ricordate quanto mi hanno attaccato? Con questa proposta chiediamo a tutti i parlamentari di non fare il secondo lavoro”, ha dichiarato il senatore in un video. Il provvedimento vuole quindi impedire a deputati e senatori di avere un secondo stipendio, oltre a quello da onorevoli: “Dicono sempre a me che il problema sono io, ma sono loro che fanno gli avvocati, gli ingegneri, i professionisti…”. Da qui “una legge che valga per tutti”, facendo riferimento alla legge introdotta dal governo. Renzi ha poi continuato: “Questa è una cosa molto positiva e che possa essere votata”. Quindi ha chiamato in causa il leader del M5s: “Conte lo fa già… una cosa in più che va sistemata subito”.
“Pubblici anche i patrimoni dei familiari”
Ma la proposta di legge non si ferma qui. “Se è vero come è vero che i parlamentari devono presentare il proprio patrimonio in modo pubblico e trasparente bisogna farlo fare anche ai parenti dei parlamentari, ai coniugi”, ha dichiarato Renzi. Che ha anche spiegato: “Se mia moglie e la sua famiglia hanno la proprietà di una banca all’estero, è giusto che si sappia. È giusto che i cittadini sappiano le proprietà di mia moglie, mia suocera. Se bisogna andare sulla trasparenza non è che è un argomento si usa contro Renzi ma poi non si è conseguenti”. Quindi si augura che tutti sostengano la norma: “Dunque, spero che la firmino tutti i capi dei partiti. Manderemo la proposta a Giorgia Meloni, a Giuseppe Conte, a Elly Schlein, Antonio Tajani, a Matteo Salvini, a Carlo Calenda, a Riccardo Magi, a tutti. Vediamo chi è disponibile ad essere trasparente fino in fondo”.