L’Ue vota per il riarmo: il Pd si spacca, FdI si astiene sull’Ucraina

13.03.2025
L'Ue vota per il riarmo: il Pd si spacca, FdI si astiene sull'Ucraina
L'Ue vota per il riarmo: il Pd si spacca, FdI si astiene sull'Ucraina

Il presidente del Pd Bonaccini contro la linea della segretaria vota a favore (insieme ai riformisti dem). Contro il piano promosso da Ursula von der Leyen oltre a parte del Pd anche Lega, Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra

Il riarmo europeo rompe le logiche di alleanza tra i partiti italiani e spacca le coalizioni. Con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astenuti il Parlamento europeo ha dato il via libera alla risoluzione sul Libro bianco sul futuro della difesa europea che invita l’Unione europea ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza e “accoglie con favore il piano ReArm Europe” proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Tra i partiti italiani che hanno votato a favore ci sono Fratelli d’Italia, Forza Italia e una parte del Partito democratico. Mentre si sono espressi contro la Lega, il Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra. Ma una parte corposa della delegazione dem ha scelto la via dell’astensione, dimostrando come sul riarmo il partito sia diviso tra la posizione delle segreteria Elly Schlein e quella interpretata da Pina Picierno e altri esponenti del partito.

Bonaccini vota contro Schlein 

Nella votazione sul Libro bianco avvenuta oggi, mercoledì 12 marzo, undici eurodeputati del Partito democratico si sono astenuti: si tratta di Lucia Annunziata, Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capo delegazione Nicola Zingaretti.

Oltre a Picierno hanno votato a favore altri nove eurodeputati: sono Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Irene Tinagli e Raffaele Topo. Per Bonaccini, presidente del Partito democratico, si tratta del primo voto “in dissenso” rispetto alla linea portata avanti dalla segretaria Schlein.

Fdi si astiene su Kiev

Nessuna sopresa invece sull’ostilità al piano ReArm da parte di Lega, M5s e Avs e sul voto favorevole di FI e FdI. Il partito di Giorgia Meloni però ha scelto di astenersi su un’altra risoluzione, quella relativa all’Ucraina. Fratelli d’Italia ha voluto sottolineare la presa di distanza da un testo che “non tiene conto delle novità delle scorse ore e finisce per scatenare odio verso gli Usa invece di aiutare l’Ucraina”, ha spiegato Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e copresidente del gruppo Ecr.

Schlein si difende ma nel Pd cresce il malumore 

Elly Schlein è intervenuta per difendere la sua linea: “All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd”. La risoluzione votata oggi “dava anche appoggio al piano RearmEu proposto da Ursula von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla”. Per la segretaria del Partito democratico il piano “va cambiato”: all’Unione europea servono “investimenti comuni” e un “orizzonte federalista”, con un esercito comune “al servizio di una politica estera comune e di un progetto di pace”.

Ma la spaccatura che si è registrata all’interno della delegazione dem agita le acque del Partito democratico. Secondo la deputata Marianna Madia i “mezzi voti” non servono e ora il Pd deve “discutere, spiegare, capire” per arrivare ad una “sintesi”. Preoccupazioni a cui si associa il deputato e vicepresidente della commissione Difesa Piero Fassino: “Dopo il voto di oggi al Parlamento europeo è necessario un confronto fondato sulla consapevolezza che il posizionamento internazionale di un partito ne definisce identità , profilo e credibilità”. Mentre i deputati Gianni Cuperlo e Lia Quartapelle e la senatrice Sandra Zampa chiedono che venga aperta una discussione all’interno del partito.
La posizione di Schlein viene difesa da Peppe Provenzano, responsabile esteri nella segreteria del Pd: “Abbiamo avanzato e confermato le critiche al piano RearmEu proposto da Ursula von der Leyen proprio perchè inadeguato alle sfide che ha di fronte l’Europa”. 

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