Rimpatri e nuovi Paesi sicuri: l’assist di von der Leyen a Meloni sui migranti

18.12.2024
Rimpatri e nuovi Paesi sicuri: l'assist di von der Leyen a Meloni sui migranti
Rimpatri e nuovi Paesi sicuri: l'assist di von der Leyen a Meloni sui migranti

La presidente della Commissione ha annunciato la presentazione di nuove regole entro marzo, venendo incontro a molte delle richieste del governo italiano

Rimpatri di migranti più semplici e una nuova (e più ampia) definizione di Paesi terzi sicuri. Sono queste due delle promesse fatte da Ursula von der Leyen ai leader dei Ventisette. Due promesse che vengono incontro alle richieste di Giorgia Meloni e che potrebbero aprire la strada a nuovi patti come quelli dell’Italia con l’Albania.

La lettera

La presidente della Commissione ha inviato la sua consueta lettera ai capi di Stato e di governo dell’Ue in vista del Consiglio europeo di domani (giovedì 19 dicembre). Nella missiva von der Leyen ha preso impegni precisi sulla riforma del concetto di Paese terzo sicuro e sui cosiddetti “hub di rimpatrio”, di fatto centri di deportazione in nazioni esterne al blocco. Il messaggio della presidente della Commissione è in linea con le comunicazioni di Meloni alla Camera, e fa presagire un’azione omogenea per fermare i flussi irregolari.

Entro il Consiglio europeo di marzo l’esecutivo comunitario dovrebbe proporre le nuove regole sui rimpatri per renderli “più semplici, più rapidi e più efficienti”, ha spiegato von der Leyen. Sui Paesi terzi sicuri “stiamo accelerando”, ha spiegato poi la presidente, annunciando che l’Ue potrebbe stilare presto la sua lista. “Abbiamo già chiesto all’Agenzia dell’Ue per l’asilo di accelerare la sua analisi dei Paesi terzi specifici che potrebbero potenzialmente essere designati come Paesi di origine sicuri e Paesi terzi sicuri, al fine di stilare elenchi dell’Ue”, ha dichiarato.

Rimpatri più semplici

La lista è fondamentale perché, secondo il nuovo Patto sulla migrazione, i Paesi europei potranno rimpatriare i migranti irregolari non solo nei loro Paesi di origine, ma anche in quelli di transito con cui dovessero avere un legame. Questo aprirebbe quindi a maggiori possibilità di espulsioni, seppure sarà sempre necessario il consenso del Paese che dovrà accogliere i migranti.

E qui entrano in gioco possibili accordi come quelli dell’Italia con l’Albania, che potrebbero essere sottoscritti con altre nazioni come quelle nordafricane. Von der Leyen ha assicurato che ci sarà una modifica nei parametri per la definizione di Paesi sicuro, rendendo la definizione più flessibile. In questo senso potrebbe rientrare anche quella modifica voluta da Meloni secondo la quale un Paese può essere sicuro anche se non lo è nella sua interezza.

Le conseguenze sul patto con l’Albania

Il punto è dirimente perché ha impatto sul giudizio della Corte di Giustizia Ue e quindi anche quello dei tribunali nazionali. Il tema “è stato oggetto di recenti provvedimenti giudiziari dal sapore ideologico che se fossero confermati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di giustizia Ue rischierebbero di compromettere almeno fino all’entrata in vigore delle nuove regole Ue, nel 2026, le politiche di rimpatrio, una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire con determinazione”, ha attaccato Meloni che sui centri in Albania non ha alcuna intenzione di fare passi indietro.

Difficile però che le regole siano cambiate prima della primavera 2025, quando è attesa la sentenza della Corte di Lussemburgo sui rinvii pregiudiziali partiti dai tribunali di Roma, Bologna e Palermo che hanno sospeso i trattenimenti dei migranti in Albania. Infine anche sull’idea degli hub di rimpatrio nei Paesi terzi sicuri, von der Leyen mostra di essere in linea con Meloni.

“Stiamo valutando il modo migliore per introdurre nel quadro giuridico la possibilità di creare questi hub. Dobbiamo esaminare gli aspetti legali, operativi e pratici, nonché le implicazioni finanziarie di tali hub, nel rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento”, ha scritto von der Leyen nella sua missiva.

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