Superata la soglia critica per il clima, cosa succede ora che siamo oltre il punto di non ritorno

11.11.2024
Superata la soglia critica per il clima, cosa succede ora che siamo oltre il punto di non ritorno
Superata la soglia critica per il clima, cosa succede ora che siamo oltre il punto di non ritorno

Il 2024 è l’anno più caldo mai registrato, superando la soglia stabilita dagli accordi di Parigi, un grado e mezzo oltre il livello preindustriale

Il 2024 è in procinto di essere ricordato come l’anno più caldo mai registrato: lo comunica l’agenzia mondiale del clima nel nuovo rapporto sull’anomalia climatica globale (State of Climate,in Pdf) presentato in apertura della Cop29. Le temperature medie globali hanno superato temporaneamente la soglia di 1,5 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali, un segnale allarmante che sottolinea la crescente crisi climatica. Questo record è stato influenzato sia dall’aumento dei gas serra che da un forte evento di El Niño, portando a un’accelerazione degli effetti del cambiamento climatico in tutto il mondo.

Spot

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  • anomalia climatica globale

  • ghiacciai polari

  • Siccità nel 2024

La soglia critica, cosa significa superare 1,5 gradi

Il superamento temporaneo della soglia di 1,5°C è una notizia rilevante per gli scienziati del clima, poiché questo limite è stato stabilito come un punto di non ritorno per evitare effetti devastanti sul pianeta. L’Accordo di Parigi del 2015 ha stabilito l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto di 2°C, puntando idealmente a 1,5°C. Tuttavia, come sottolinea l’agenzia Onu per il clima, superare questa soglia significa avvicinarsi a un futuro in cui eventi climatici estremi diventeranno ancora più frequenti e intensi.

eventi estremi 2024
Gli eventi estremi del 2024
  • ondate di calore estreme: il 2024 ha visto un numero senza precedenti di ondate di calore in diverse parti del mondo, con temperature record registrate in Europa, Nord America e Asia;
  • eventi climatici estremi: uragani, tempeste e alluvioni sono diventati più frequenti e distruttivi per via dell’innalzamento delle temperature marine che alimenta la potenza di questi eventi con danni significativi a livello umano, economico e ambientale; la siccità e gli eventi estremi hanno ridotto la produzione di cereali, causando insicurezza alimentare in molte regioni.
  • scioglimento dei ghiacciai accelerato, contribuendo all’innalzamento del livello del mare e minacciando le comunità costiere delle zone insulari, mentre le basse coste rischiano di essere sommerse.

Le parole degli esperti climatici sono chiare: il tempo per agire si sta esaurendo. Se le emissioni di gas serra non vengono ridotte drasticamente, il pianeta potrebbe superare in modo stabile la soglia di 1,5°C nei prossimi anni. Gli scienziati continuano a sottolineare che ogni frazione di grado conta per limitare i danni causati dai cambiamenti climatici.

Cosa significa questo per il futuro

Il 2024 è un anno che segnerà la storia climatica. Superare la soglia di 1,5°C è un campanello d’allarme che richiede risposte immediate e concrete. Se la situazione attuale non cambia, il riscaldamento globale porterà a condizioni climatiche sempre più estreme. Tuttavia, non è troppo tardi per intervenire. Esistono molteplici strategie per ridurre le emissioni, come il passaggio a fonti di energia rinnovabile, il miglioramento dell’efficienza energetica, e la riduzione della deforestazione.

I governi, le imprese e i cittadini hanno un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Solo con uno sforzo collettivo e globale sarà possibile evitare le conseguenze più catastrofiche per le generazioni future.

Non solo notizie negative

Nel giorno in cui si apre la nuova conferenza globale sul clima (cop29) possiamo tirare le somme su un risultato importante della COP28, ovvero l’ambizioso obiettivo  di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030. Una prossima pubblicazione congiunta tra WMO, IRENA e Copernicus esaminerà le variazioni di quattro indicatori energetici chiave (vento, solare, idroelettrico e domanda energetica) per il 2023 rispetto al periodo di riferimento 1991–2020.

Alcuni dati mostrano l’impatto delle condizioni climatiche: ad esempio, il Sud America ha visto un aumento del 3,9% del fattore di capacità fotovoltaica, attribuito a condizioni più secche e calde dovute a El Niño, con un incremento di circa 3,5 TWh/anno di produzione energetica. In Asia orientale, l’energia eolica è cresciuta del 5,4%, con un aumento di 60 TWh di generazione annua.

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