Trump bastona Canada e Messico: dazi del 50% su acciaio e alluminio

13.02.2025
Trump bastona Canada e Messico: dazi del 50% su acciaio e alluminio
Trump bastona Canada e Messico: dazi del 50% su acciaio e alluminio

Le tariffe del 25 per cento su tutte le importazioni per loro si sommano agli altri dazi già imposti ma sospesi per permettere negoziati. Trudeau: “Ci saranno perdite di posti di lavoro negli Usa e ne risentirà la crescita”

Sia il Canada che il Messico rischiano di vedersi imporre dazi del 50 per cento sulle loro esportazioni di alluminio e acciaio negli Stati Uniti. Questo perché le tariffe del 25 per cento che il presidente Donald Trump ha imposto a tutti i Paesi del mondo si andranno a sommare ai dazi generali del 25 per cento già stabiliti contro i due Paesi, ma al momento sospesi mentre sono in corso trattative per un nuovo accordo commerciale. Lo ha confermato la Casa Bianca all’agenzia France Presse.

I nuovi dazi

Lunedì 10 febbraio Trump ha firmato l’ennesimo ordine esecutivo, questa volta per imporre tariffe del 25 per cento su acciaio e alluminio importati negli Stati Uniti a partire dal 12 marzo, “senza eccezioni o esenzioni”. “E questo vale per tutti i Paesi”, ha dichiarato ai giornalisti dallo Studio Ovale.

Citando rischi per la “sicurezza nazionale”, il repubblicano ha emesso due ordini esecutivi che prendono di mira l’acciaio e l’alluminio da qualsiasi parte provengano, compresi i partner economici che in precedenza beneficiavano di esenzioni su questi due prodotti: Argentina, Australia, Canada, Messico, Regno Unito e Unione europea. Brasile, Giappone e Corea del Sud sono stati invece privati dell’esenzione di cui godevano per l’acciaio e i suoi derivati.

L’avvertimento di Trudeau

Se gli Stati Uniti imporranno dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio canadesi, alcuni statunitensi perderanno il lavoro e la crescita del Paese ne risentirà, ha detto il premier canadese Justin Trudeau. Parlando con i giornalisti a Bruxelles, Trudeau ha anche ribadito che Ottawa risponderà con contromisure se necessario. “Stiamo sottolineando il fatto che ci sono state perdite di posti di lavoro significative negli Stati Uniti l’ultima volta che hanno introdotto i dazi, e che questo comprometterà effettivamente la crescita e la prosperità negli Stati Uniti”, ha detto.

Nel 2018, durante la sua prima amministrazione, Trump ha imposto dazi sull’acciaio e sull’alluminio canadesi mentre gli Stati Uniti stavano discutendo l’aggiornamento di un accordo commerciale continentale con Messico e Canada. Trudeau ha sostenuto che le misure sono costate 75mila posti di lavoro negli Usa.

Circa la metà dell’alluminio utilizzato negli Stati Uniti è importato, e la maggior parte proviene proprio dal Canada. L’anno scorso le importazioni dal vicino hanno raggiunto i 3,2 milioni di tonnellate, il doppio della quantità fornita dai nove Paesi successivi messi insieme.

Le proteste del Messico

Ieri anche il ministro dell’Economia messicano, Marcelo Ebrard, ha invitato il presidente Trump a non “darsi la zappa sui piedi, a non distruggere ciò che abbiamo costruito negli ultimi quarant’anni”. “Gli Stati Uniti ci vendono di più (acciaio e alluminio), quindi questa tassa non è giustificata”, ha sottolineato il ministro, precisando che gli Usa forniscono al Messico “quasi 6,9 miliardi di dollari in più” rispetto a quanto viene venduto in direzione opposta, secondo i dati ufficiali statunitensi per il 2024.

Oggi anche i ministri del Commercio dei 27 Paesi dell’Unione europea si sono riuniti in videoconferenza per studiare una risposta, dopo che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato che ai dazi contro il blocco seguiranno “contromisure efficaci e proporzionate”.

Il ministero dell’Economia tedesco ha dichiarato, in vista dell’incontro previsto per le 15:00 GMT, che l’Ue dovrebbe concentrarsi sui negoziati per evitare una guerra commerciale transatlantica, pur essendo pronta a prendere contromisure.

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