Dagli Usa un attacco inedito, quantomeno nei toni, al leader dell’Ucraina. La presidente del Consiglio italiana stretta tra l’amicizia con gli Usa e il sostegno a Kiev. Cosa può accadere
Una raffica di accuse una dopo l’altra contro il presidente ucraino Zelensky rischia di complicare ulteriormente le già difficili trattative per la pace tra Mosca e Kiev. Ad attaccare Zelensky, fino a pronunciare veri e propri insulti, è stato il presidente americano Donald Trump. Lo stesso uomo che si dice convinto di potere portare la pace tra le due fazioni. A stretto giro lo ha seguito il suo ormai braccio destro Elon Musk. Se la Russia gongola, l’Ucraina è furente. L’Europa è “gelata” e si schiera con Kiev. E in questo quadro a fare rumore è anche il silenzio di Palazzo Chigi con una Giorgia Meloni che si guarda bene dal commentare l’exploit degli amici oltreoceano.
Trump e Musk contro Zelensky: “Dittatore”
Ad alzare i toni è stato per primo Trump. Ha definito Zelensky un “dittatore mai eletto”, “un comico mediocre” che “rifiuta di indire elezioni, è molto giù nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui è stato bravo è l’aver suonato Biden come un violino”. Già nei giorni scorsi Trump aveva accusato il presidente ucraino di avere iniziato la guerra con la Russia e il passato lo aveva già definito sarcasticamente come “il miglior piazzista sulla terra: ogni volta che viene in Usa se ne va con 60 miliardi”. Ma mai aveva sferrato un attacco così violento.
Lo ha seguito a ruota Musk, ormai personaggio chiave della nuova amministrazione Usa. “Zelensky non può pretendere di rappresentare la volontà del popolo ucraino finché non ripristina la libertà di stampa e non smette di annullare le elezioni!”, ha scritto su X commentando un post – condiviso sul suo profilo – di “Rapid Response 47”, un account della Casa Bianca. “In America – si legge nel post – teniamo elezioni presidenziali ogni quattro anni, anche in tempo di guerra. Abbiamo tenuto elezioni durante la guerra civile. Abbiamo tenuto elezioni durante la seconda guerra mondiale. Prima che il presidente Zelensky decida di fare di nuovo la predica al presidente americano, dovrebbe tenere elezioni anche lui”.
Voce fuori dal coro quella del vicepresidente americano Jd Vance, che ha mandato un messaggio al presidente ucraino consigliandogli di “piantarla”. “L’idea che faccia cambiare idea al presidente parlando male di lui sui media di tutto il mondo è un modo tremendo di trattare questa amministrazione”, ha detto al Daily Mail.

Gli insulti di Trump a Zelensky, il silenzio di Meloni
Le parole di Trump su Zelensky non potevano passare inosservate. Tra le prime reazioni quella del cancelliere tedesco Olaf Scholz che parla di affermazioni “false e pericolose”. Il premier britannico Keir Starmer ha parlato con Zelensky per esprimere vicinanza e in un comunicato di Downing Street si definisce Zelensky “leader democraticamente eletto dell’Ucraina” e “perfettamente ragionevole sospendere le elezioni in tempo di guerra, come fece il Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale”.
Nessuna dichiarazione ufficiale invece è arrivata da Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, cosi come il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha scelto il silenzio. Salvini invece proclama “enorme stima” per Trump.
Di Meloni sappiamo che è andata a fare visita al Papa, che ha presieduto il Consiglio dei ministri e che ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog. Su Washington silenzio assoluto. Lascia filtrare da Palazzo Chigi un più che diplomatico “augurio che si arrivi presto a un accordo di pace tra Russia e Ucraina”. La posizione di Meloni facile non è: da un lato c’è la vicinanza al presidente degli Stati Uniti e Musk, dall’altro il “sostegno incrollabile” più volte sbandierato all’Ucraina e al suo leader. Sembra che stia valutando un collegamento al prossimo vertice dei Conservatori e nuova missione negli Usa, ma sono tutte ipotesi. Il suo “non dire” diventa facile bersaglio per l’opposizione. Dagli Usa, secondo il Pd, arrivano frasi piene di “disprezzo per le vittime della guerra, volontà non di realizzare pace e giustizia, ma di umiliare l’aggredita Ucraina. C’è chi prova a reagire. Meloni continua a tacere”.