Cortina d’Ampezzo (Belluno) – Un’operazione condotta dalle forze dell’ordine ha smantellato un’operazione criminale legata agli ultras della Lazio, che includeva estorsione, spaccio di droga e tentativi di infiltrazione negli appalti per le Olimpiadi invernali del 2026. Due fratelli romani, Leopoldo e Alvise Cobianchi, sono principali attori di questa vicenda, con Leopoldo attualmente in carcere e Alvise agli arresti domiciliari, mentre un terzo associato ha ricevuto l’obbligo di dimora, riporta Attuale.
Chi sono i fratelli Cobianchi
I Cobianchi sono accusati di estorsione e rapina aggravate dal metodo mafioso. L’indagine della procura distrettuale antimafia di Venezia ha rivelato che i fratelli hanno utilizzato metodi violenti per controllare il mercato della droga e intimidire i proprietari di locali notturni a Cortina.
I cittadini detective contro gli ultras della Lazio
L’operazione, chiamata Reset, ha visto il coinvolgimento dei Carabinieri e della Dia di Venezia, supportati da cittadini e imprenditori locali che hanno denunciato le attività illecite dei Cobianchi. Questi ultimi si sono comportati come se controllassero la località, tentando di imporre il loro dominio tramite il motto “questa è Cortina comandiamo noi”.
I Cobianchi hanno estorto denaro ai locali notturni e imposto dj e buttafuori, creando un clima di paura. La violenza è emersa con diversi episodi gravi, tra cui l’aggressione di due dipendenti di locali accusati di spacciare senza permesso, e la minaccia a un manager di eventi.
La promessa di voto di scambio al futuro assessore
Il loro tentativo di infiltrarsi negli appalti per le Olimpiadi ha portato alla scoperta di ulteriori reati. Prima delle elezioni del giugno 2022, i Cobianchi avevano già puntato su Stefano Ghezze, ritenuto un potenziale assessore, proponendo un “voto di scambio in cambio dell’assegnazione degli appalti”.
Minacce di ritorsioni, la denuncia dell’assessore
Una volta Ghezze in Giunta, le minacce sono aumentate: i Cobianchi lo hanno avvertito di possibili ritorsioni qualora non avesse rispettato gli accordi. Nonostante ciò, l’assessore ha denunciato le pressioni ricevute, contribuendo così all’indagine che ha portato a intercettazioni e sorveglianza, fondamentali per raccogliere prove.
Il legame dei Cobianchi con Fabrizio Piscitelli detto Diabolik
I Cobianchi avevano legami con Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili, ucciso nel 2019. Questi collegamenti evidenziano il profondo radicamento della criminalità organizzata nel tessuto sociale e sportivo romano.