Lo scontro tra Tel Aviv e le Nazioni Unite ha raggiunto una nuova vetta, Guterres accusato di non aver condannato in maniera abbastanza chiara l’attacco dell’Iran: “Sostiene terroristi, stupratori e assassini”
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato dichiarato ‘persona non grata’ da Israele e quindi non potrà più mettere piede nel Paese. La decisione è stata annunciata dal ministro degli Esteri di Tel Aviv, Israel Katz, che ha criticato il portoghese per non aver, a suo avviso, condannato in maniera sufficiente l’Iran per il suo massiccio attacco contro lo Stato ebraico.
“Chiunque non sia in grado di condannare inequivocabilmente l’atroce attacco dell’Iran contro Israele non merita di mettere piede sul suolo israeliano. Abbiamo a che fare con un Segretario Generale anti-israeliano che sostiene terroristi, stupratori e assassini”, ha dichiarato Katz in un comunicato.
Ieri (martedì primo ottobre) l’Iran ha lanciato più di 180 missili balistici contro Israele. Molti sono stati intercettati a mezz’aria, ma alcuni sono penetrati nelle difese missilistiche seppur non causando alcuna vittima. Tel Aviv ha sostenuto che l’attacco era in risposta all’assassinio di Hassan Nasrallah, il capo del gruppo libanese Hezbollah, e del comandante delle Guardie della rivoluzione, Abbas Nilforoushan la scorsa settimana a Beirut, nonché all’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniye, a Teheran nel mese di luglio. Guterres ha rilasciato una breve dichiarazione in cui faceva riferimento solo agli “ultimi attacchi in Medio Oriente” e in cui condannava il conflitto “con un’escalation dopo l’altra”.
Sempre ieri Israele ha inviato truppe nel sud del Libano, dopo giorni di bombardamenti che hanno causato la morte di circa mille civili. In tutto quasi 1.900 persone sono state uccise e più di 9mila ferite in Libano in quasi un anno di combattimenti transfrontalieri. Più di un milione di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case. Le relazioni tra Israele e le Nazioni Unite, notoriamente difficili, ma sono scese ai minimi termini dal 7 ottobre, data dell’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele, che ha scatenato l’attuale guerra a Gaza.
Le richieste israeliane di dimissioni di Antonio Guterres sono iniziate subito dopo l’inizio della guerra, quando il Segretario generale ha sottolineato che l’attacco di Hamas “non è avvenuto nel vuoto” e che “il popolo palestinese è sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. Guterres ha ripetutamente chiesto un cessate il fuoco per porre fine ai combattimenti a Gaza e in Libano, dove nelle ultime settimane Israele è stato protagonista di una violentissima escalation militare contro Hezbollah. Il movimento islamista libanese ha aperto un fronte a sostegno di Hamas l’8 ottobre, quando ha iniziato a lanciare razzi verso il nord di Israele.